Da capitano a fratello maggiore: così Nolan salvò il “criminale” Carroll

Aria strana al St. James’s Park. Newcastle-West Ham è un match strano, non soltanto per il capzioso momento che stanno attraversando le due squadre, livide dalla lotta a metà classifica in Premier, alla ricerca urgente di punti per non perdere il treno che va in Europa. La partita ha un significato in più anche per alcuni nomi ben conosciuti da entrambe le tifoserie: se infatti in riva al Tyne in pochi rimpiangono le panchine di Sam Allardyce, ora alla guida degli Hammers, dalle parti del Boleyn Ground ricordano bene i mesi in claret & blue di Demba Ba, che adesso segna a raffica col Newcastle. Ma i due che più avranno sentito suggestioni all’ingresso in campo sono gli uomini che più stanno spingendo in alto ora la squadra di Londra: Andy Carroll e Kevin Nolan.

«NON ESULTO». E non stupisce se quest’ultimo non ha voluto esultare dopo il gol dell’1-0: passava quasi per caso in area di rigore, quasi per caso ha messo dentro quella palla, e come se nulla fosse è tornato verso la sua metà campo. Ma per caso lì non lo era, vista il grande feeling che Nolan quest’anno ha dimostrato col gol. 5 reti in 9 partite, a lanciare gli Hammers al sesto posto, appena dietro alle sorprese WBA e Everton. Se non fosse per quei due club appena davanti la vera rivelazione sarebbero loro, bravi a produrre un calcio arrembante e battagliero da neopromossa. Di facce nuove, è vero, ne sono arrivate tante: Diamé, Benayoun, Carroll, Jarvis, Jaaskelainen. Ma ciò che più sta rendendo è la conferma di Nolan, lo scorso anno autore di 12 gol in Championship.

DUE ANNI E MEZZO D’ORO IN RIVA AL TYNE. «Era lo scenario perfetto per me per siglare il gol partita. È stato abbastanza commovente fare quella rete», rivelava a match finito: «Non avrei mai esultato per un gol contro il Newcastle, e mai lo farò. Amo Newcastle e qualsiasi legato a questo posto, ho così tanti amici qui. Mio figlio è un Geordie, è nato qui». Difficile per lui dimenticare i due anni e mezzo spesi nell’estremo nord dell’Inghilterra, proprio in forza ai Magpies: l’affetto della gente da queste parti di pervade la pelle, specie se sei un bravo lottatore che ai muscoli e al carattere sai sommare il giusto fiuto del gol, e se oltre al ruolo di capitano sai andare in rete 20 volte in due anni. Difficile cancellare due anni simili, anche se calcio ti ha portato poi lontano dal Tyne, centinaia di chilometri più a sud, per stare proprio con quell’Allardyce che tanto ti ha insegnato nelle prime stagioni da professionista.

L’UNICO MATTO CHE POTESSE PRENDERSI IN CASA CARROLL. Ma se c’è una persona che tanto è legata a Nolan è proprio il compagno di squadra Andy Carroll. La storia ci riporta indietro di un paio d’anni, proprio quando i due giocavano insieme al St. James’s Park. I primi gol in bianconero avevano lanciato la punta tra la popolarità locale, ma lui passava da un eccesso di follia all’altro: l’apice si raggiunse con le violenze ai danni della ex fidanzata, proprio pochi giorni dopo aver danneggiato una discoteca locale. Venne processato, e come parte della pena rieducativa gli venne ordinato di vivere insieme a Nolan, capitano della squadra. Ci scherzava su proprio qualche giorno fa Kevin: «Ero l’unico matto del Newcastle che potesse prendersi Carroll in casa». Ma quella mossa aiutò l’attaccante a cambiare: «Sapevo che aveva solo bisogno di stare fuori da quelle situazioni, e da questo aveva da imparare molto. Ora c’è un ragazzo diverso nello spogliatoio. C’è un uomo che sa prendersi cura di sé. Andate pure a chiedere ad Andy se ho avuto un’importanza per lui, e vi dirà: “Certo!”». Carroll è arrivato l’ultimo giorno di mercato al West Ham: da lui gli Hammers si aspettano molto, in attesa che dimostri tutta la maturità richiesta ad un bomber della sua stazza. «Ciò che stiamo cercando di fare al West Ham è quello che abbiamo tentato di fare al Newcastle. Quando tornammo in Premier significò tornare nel luogo cui più il Newcastle apparteneva, e quindi in Europa», chiude Nolan. Lì puntano gli Hammers. E con una coppia di attacco simile la loro non pare una pretesa sfacciata.

@LeleMichela

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