Costa d’Avorio, Gbagbo si arrende. Massacri attribuiti a Ouattara – Rassegna stampa/2

Laurent Gbagbo dopo vari mesi di resistenza ha deciso di firmare la resa, dopo che la Francia ha bombardato la sua fortezza ad Abidjan. Tuttavia l’ex presidente dichiara che a livello politico non è stata presa alcuna decisione. Massacro a ovest del paese attribuito alle forze di Alassane Ouattara, presidente riconosciuto dalla comunità interanzionale: migliaia di morti

Laurent Gbagbo, ex presidente della Costa d’Avorio, ieri sera ha trattato la resa. Rinchiuso nel suo bunker ad Abidjan Gbagbo ha incontrato il rappresentante dell’Onu, Choi Young-jin e l’ambasciatore francese Jean-Marc Simon e ha dichiarato: «Il mio esercito sta discutendo le condizioni di un cessate il fuoco con le altre forze sul terreno».

L’uomo che per 10 anni ha governato la Costa d’Avorio, nelle elezioni dello scorso novembre ha subito una pesante sconfitta ma ha rifiutato di riconoscere la vittoria dell’avversario Alassane Ouattara e continua a detenere il potere. Dopo cinque mesi circa di scontri, è stato l’intervento militare della Francia a far precipitare la situazione di Gbagbo. L’esercito di Sarkozy lunedì sera si è affiancato alle forze dell’Onu per bombardare gli avamposti dell’ex presidente e ha assediato Abidjan, capitale economica del paese. Laurent Gbagbo ha impiegato molte ore per accettare la sconfitta e sottolinea che la sua «non è una uscita di scena» e «a livello politico non è stata presa alcuna decisione».

“Secondo le accuse degli uomini di Gbagbo, e i sospetti della Caritas e della Croce Rossa, le forze di Ouattara sarebbero responsabili dei massacri a Duékoué, nell’ovest del paese, commessi durante l’avanzata verso Abidjan” (Corriere, p. 17).

“Le atrocità degli ultimi giorni, con migliaia di civili uccisi dai due eserciti, renderanno più difficile una riconciliazione e una ricostruzione già minacciata dall’emergenza umanitaria. La commissaria europea Kristalina Georgieva, bulgara, in una informativa distribuita ieri a Bruxelles ha segnalato che in Costa d’Avorio le persone bisognose di assistenza, oggi stimate in un milione, «potrebbero rapidamente raddoppiare» e che finora gli aiuti internazionali «non sono capaci di rispondere in maniera adeguata»” (Corriere, p. 17).

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