Cortocircuito

Il leader dei Cobas Piero Bernocchi non demorde e si mette d’impegno per inserire nuovi elementi di preoccupazione nel variegato mondo dell’opposizione.

Il leader dei Cobas Piero Bernocchi non demorde e si mette d’impegno per inserire nuovi elementi di preoccupazione nel variegato mondo dell’opposizione. Dopo giorni è tornato, attraverso le pagine di Liberazione, sulla contestazione subita da Fassino il 20 marzo alla marcia dei pacifisti. Il buon sindacalista, ergendosi a maître-à-penser della sinistra disobbediente, proclama così il suo fine pensiero da statista: «Fassino ha provocato sapendo dove andava a parare». Traduzione: le aggressioni sono legittime nel momento in cui il malcapitato non la pensa come noi. Ancora una volta, gli agitatori del movimento no global non sono in grado di distinguere il concetto espresso con il soggetto che le esprime. Insomma confondono l’errore con l’errante, concentrando esclusivamente su quest’ultimo la foga contestatrice. Non contento dell’obbrobrio concettuale espresso, il nostro prosegue affermando, sempre in riferimento alla manifestazione: «Forse in questo caso una “mite violenza” era non solo un diritto ma un dovere». La gravità della dichiarazione si commenta da sola: Bernocchi con queste prese di posizione non lede soltanto se stesso e la sua persona, ma produce un vero e proprio cortocircuito nel variegato movimento dei movimenti. Quanto preoccupa in questo caso, non sono tanto le posizioni di radicale dissenso espresse su una determinata questione, quanto l’atteggiamento d’insofferenza e di intolleranza espressa nei confronti di un soggetto in carne ed ossa. Con spirito d’onestà è importante sottolineare che un centinaio di contestatori non possono ledere l’intera immagine di una collettività critica. Viceversa, la concettualizzazione di un metodo d’agire, la scientifica e “ragionata” tesi espressa, a freddo e dopo giorni, da Bernocchi meriterebbe soltanto l’abiura politica ed umana di tutto il mondo politico e civile. Per una buona volta anche la sinistra radicale dovrebbe imparare a creare il vuoto attorno a personaggi le cui tesi oscurano e nascondono gli sforzi per scovare una via democratica alla trasformazione.

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