Controcanto (ragionato) al megafono lgbt

Più che punire una chiara fattispecie di reato, il ddl Zan vuole sottomettere tutti a una chiara “dottrina” antropologica

Pubblichiamo il testo dell’audizione dell’8 giugno del prof. Francesco Botturi (già ordinario di antropologia filosofica e filosofia morale dal 1997 al 2017 presso l’Università Cattolica di Milano)alla Commissione Giustizia del Senato sui “Disegni di legge n. 2005 e n. 2205, contrasto della discriminazione o violenza per sesso, genere o disabilità”.
Mi attengo ad una valutazione del ddl Zan dal punto di vista del rapporto tra diritto e cultura che mi sembra lì configurarsi. La giustificazione etico-giuridica del ddl Zan riguarda la specificazione di categorie di reato a protezione di soggetti esposti a discriminazione o violenza in relazione a loro caratteristiche antropologiche attinenti la sfera identitaria della sessualità. Non entro in tecnicalità che non riguardano la mia competenza; mentre avanzo qualche osservazione di ordine socio-culturale, dal momento che, con logica precedenza, prima delle categorie giuridiche impiegate una legge implica s...

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