Contante libero compie un “reato”: un pagamento per 1.001 euro in banconote

Gesto di disobbedienza civile organizzato da Contante libero: il pagamento di un orologio con banconote per 1.001 euro. Si chiedono i promotori: «Dove sta il reato? A chi abbiamo fatto del male?»

Obiettivo 10 mila firme raggiunto. Comincia così la conferenza stampa organizzata questa mattina presso l’hotel Cavalieri di Milano dal gruppo Contante libero, un insieme di oltre 94 blogger e internauti che hanno dato luogo ad un’iniziativa di raccolta firme per protestare contro il limite dei mille euro in contanti imposto dal governo Monti per le transazioni commerciali.

IL CORPO DEL REATO. Durante la mattinata è avvenuto un gesto pubblico di disobbedienza sociale: tra Paolo Rebutto blogger di rischiocalcolato.it e Leonardo Facco del movimento libertario è avvenuta la vendita in contanti di un orologio per un valore di 1.001 euro (vedi foto). Gli attori del gesto dimostrativo si sono posti queste domande: «Quali reati abbiamo commesso con questo gesto? A chi abbiamo fatto del male?». La risposta è che «abbiamo commesso un reato solo perché esiste una legge che vieta una transazione di questo tipo. Questa è una disobbedienza civile, ma non vediamo nessun crimine: non danneggiamo nessuno e il mercato è un processo che coinvolge individui che liberamente compiono miliardi di transazioni ogni giorno e se lo Stato italiano continuerà a promulgare leggi liberticide come quella sul contante, la tendenza a compiere azioni illegali crescerà sempre di più».

IL MERCATO NERO. I promotori, tra cui il blogger Paolo Barrai, sottolineano il problema dell’economia sommersa e in particolare precisano che vietare il contante non significa eliminare l’evasione fiscale, anzi la incrementa. In un periodo di campagna elettorale come l’attuale, i promotori hanno voluto precisare che non c’è alcun interesse a candidarsi da parte di nessuno: «Abbiamo organizzato quest’evento a giochi elettorali conclusi perché non ci interessa entrare in nessuna lista – dice il blogger Paolo Rebuffo,  – anzi, sono i partiti che se vogliono possono liberamente aderire alla nostra proposta e non viceversa».

@giardser

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