Come votare in Italia? Basta guardare il mondo

UN CRITERIO PER IL 9 APRILE? LA POLITICA ESTERA. D'ALEMA, CARUSO, DILIBERTO: ROBA DA BRIVIDI. NON VOGLIO VEDERE CHI SI RIEMPIE LA BOCCA CON LA SHOAH E RISERVA COMPRENSIONE AI NUOVI NAZISTI

Criteri per decidere come votare? Secondo me, in questa situazione drammatica, in cui la questione è se l’Europa riuscirà a non lasciarsi asservire al califfato, il primo criterio è la politica estera. Non che le questioni di politica interna non siano importanti. La Casa delle Libertà ha sperperato la sua maggioranza promulgando leggi più che discutibili invece di scardinare le incrostazioni corporative che soffocano il paese. Non ha capito l’importanza della politica culturale, lasciando in mano alle solite mafie il controllo totale della cultura. Non ha capito l’importanza dei grandi temi spirituali e morali, lasciando a uno sparuto manipolo la battaglia del referendum sulla procreazione assistita, e non ha neppure tratto una lezione dalla vittoria. Invece di azzerare le disastrose politiche della scuola e dell’università del centro-sinistra le ha proseguite affidandosi alla medesima congrega di pedagogisti e tecnocrati. E si potrebbe continuare. Non mancando di osservare che il ritorno del centro-sinistra significherebbe che tutti quei guasti cui si è mancato di porre rimedio verrebbero consolidati. Né si vede quale politica economica seria potrebbe emergere tra le spinte liberiste della Margherita e i progetti di tassazione dei Bot e di sequestro delle terze case.
Ma è la politica estera il problema centrale. Anche qui, non ci piace l’ambiguità di Berlusconi che un giorno parla di civiltà superiore e il giorno dopo si prostra davanti all’islam, né ci piace la consulta islamica del ministro Pisanu. Ma la sola idea di avere ministro degli Esteri Massimo D’Alema dà i brividi. Prodi afferma di «poter rassicurare circa il fatto che nessuna delle forze politiche che aderiscono alla coalizione di centro-sinistra ha una qualche forma di contiguità con quanti sono stati capaci di gesti tanto gravi e ingiustificabili» come quelli avvenuti durante la manifestazione filo-palestinese. Ma di che parla? Chi candida Francesco Caruso? Non siamo così tonti da non vedere che per un Ferrando in meno ci si offre un Caruso (che esalta Hamas) in più. E che ha da dire circa le dichiarazioni dei vari Diliberto, le quotidiane razioni di veleno anti-israeliano e anti-americano di Dini o di D’Alema il quale, di certo, non è un personaggio “contiguo” all’Unione.
Questa è l’Europa e l’Italia in cui si chiede scusa all’islam anche per il delitto di respirare; in cui si trova un giudice per incriminare Roberto Calderoli, ma non uno solo per incriminare quel signore che ha definito il crocefisso un disgustoso cadaverino appeso; in cui si chiede scusa per le vignette, ma si ritiene normale che il direttore del quotidiano di Rifondazione comunista accusi di razzismo chi ha protestato per l’incendio delle sinagoghe di Gaza. Questa è l’Europa in cui è stato trucidato Theo van Gogh ed è stato torturato per un mese e ucciso un giovane francese colpevole di essere ebreo.
Sono stato di recente in Israele. Ogni volta che entravo in un locale guardavo il ragazzo che stava all’ingresso per il controllo e pensavo: questa è una persona che istante per istante mette in gioco la sua vita per respingere un possibile kamikaze e salvare le vite di quelli che stanno dentro. Vi sono stati 2990 attacchi terroristici in Israele nel 2005. Penso ai martiri del terrorismo, da Madrid a Londra a Gerusalemme a New York, guardo il volto di Ilan Halimi e mi dico: non voglio vedere le facce di quelli che sono pronti a riempirsi la bocca della Shoah e della pietà per gli ebrei morti e riservano ogni comprensione per i nuovi nazisti.

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