Come previsto, ci sono stati scontri coi No-Tav. E non saranno gli ultimi

I No Tav, ieri sera e fino a notte, hanno occupato la Statale 24, per protestare contro i tre sondaggi diagnostici avviati dopo l'arrivo delle trivelle.

 I temuti scontri sono avvenuti. I No Tav, alcune centinaia, ieri sera e fino a notte, dopo essersi radunati in assemblea al cosiddetto presidio internazionale di Susa, hanno occupato la Statale 24, per protestare contro i tre sondaggi diagnostici (due nella zona dell’aeroporto ed uno a Traduerivi) avviati dopo l’arrivo delle trivelle.

All’altezza dello svincolo per l’autoporto, i manifestanti si sono trovati di fronte un robusto cordone di forze dell’ordine. Un altro gruppo di manifestanti ha bloccato l’altra statale e l’autostrada. Molti i disagi e clima molto teso. Tentato, con lancio di pietre e fumogeni, oltre all’impiego di puntatori laser, alla zona delle trivelle. Assalto respinto dalle forze di polizia.

Durante gli scontri una pattuglia della polizia stradale è stata accerchiato, con bastoni e spranghe la vettura è stata danneggiata. Taglio di gomme e danneggiamento anche ad un furgone dei Carabinieri, che è riuscito comunque ad allontanarsi e non cadere preda dei militanti.
Si sono verificati gli scenari evocati da Alberto Perino in alcune interviste apparse in rete. «Hanno messo in campo una forza di polizia incredibile – ha detto il leader trenocrociato – solo per fare dei sondaggi. Sondaggi respinti dalle amministrazione e dalla popolazione della Valle. Se in questo modo si pensa di fare una grande opera, secondo me non funzionerà. Considerando anche che per fare questi carotaggi hanno dovuto far pagare anche ai francesi le forze di polizia italiane. Mi chiedo – ha continuato Perino – se gli italiani siano contenti di pagare certe cose. Ci tagliano la sanità, ci tagliano gli ospedali chiudono l’ospedale di Susa ma faranno la stazione internazionale». «Cosa faremo – ecco l’allarmante chiosa -, cosa faremo lo vedrete. La valle è grande le infrastrutture sono tante, qualcosa faremo. Non ne dubitate».

Intanto, la manifestazione studentesca di stamane, in occasione dello giornata di sciopero generale transnazionale, ha registrato, ancora una volta, scontri con le forze di polizia ed atti violenti. Oggi a Torino tre poliziotti sono stati feriti e uno massacrato a colpi di mazza da baseball. Assaltata, occupata e danneggiata la sede istituzionale della Provincia in Palazzo Cisterna, dove sul pennone è stata issata, al posto di quella europea, la bandiera No Tav. Il timore che gli esponenti del centro sociale Askatasuna avrebbero infiltrato i cortei di Cgil e studenti, si è purtroppo verificato.

«Questa mattina a comandare le operazioni “paramilitari”  – denuncia l’onorevole Stefano Esposito – c’erano Giorgio Rossetto, Andrea Bonadonna, Fabio Benintende, Luca Centenni. Tutti sotto processo per analoghe azioni. Mi domando perché continuano a poter frequentare liberamente le piazze ed essere in prima fila a comandare le azioni violente». Tutti esponenti dell’area dell’autonomia coinvolti, anche, nel movimento No Tav.
«Tutto – scrive in una nota l’esponente democratico – continua ad avvenire nel frastornante silenzio della maggior parte della politica che pare essere interessata ad altro, anche se non si capisce che cosa sia quest’altro, poiché la difesa della democrazia e della legalità dovrebbe rappresentarne la preoccupazione principale. Ribadisco ancora una volta che non si può lasciare alle forze dell’ordine – a cui va la mia incondizionata solidarietà – la gestione di un problema che è di natura politica e che richiede l’adozione di misure immediate, determinate e straordinarie. Per essere chiari: bisogna rendere inoffensive le frange fanatiche e violente, cominciando a togliere loro le sedi occupate illegalmente e isolando i loro mandanti morali». Tacciono grillini, Sel e comunisti istituzionali vari.

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