Robert Pattinson molla Bella, s’abbronza un po’ e va a fare il veterinario in un circo degli anni 30, innamorandosi della moglie del capo. Nell’epoca di Twitter e del microblogging, questa potrebbe essere la mini trama di “Come l’acqua per gli elefanti“, film di prossima uscita (il 6 maggio) diretto da Francis Lawrence (ricordate Io sono leggenda? Un uomo solo con un cane…). Per aggiungere un po’ di densità alla trama: il film è tratto da un bestseller americano “Acqua agli elefanti“, di Sara Gruen, che dal 2006 a oggi continua ad appassionare milioni di lettori e lettrici dalla vena profondamente romantica.
Jacob Jankowski (Pattinson) è a un passo dalla laurea in veterinaria. Lo separa un solo esame dalla meta finale, ma una tragedia gli cambia la vita: i suoi genitori, polacchi migrati negli Stati Uniti, muoiono in un incidente stradale, lasciandolo solo e pieno di debiti. La disperazione lo porta a scappare dalla sua cittadina, avvolta dalla Grande depressione e tentare la fortuna saltando su un treno. Quel salto lo catapulta in un nuovo mondo: tra i vagoni dei Circo dei fratelli Benzini incontra un’umanità nuova, fatta di saltimbanchi, maestranze, spogliarelliste e animali esotici. Dopo un incontro un po’ burrascoso Jacob riesce a entrare nelle grazie del padre padrone del circo, August, temuto e rispettato da tutti, burbero sino al midollo e incapace di gestire al meglio la sua proprietà. Ma le sue attenzioni verranno presto rapite dalla moglie del capo, la bellissima e inavvicinabile Marlene (Reese Witherspoon), la star del circo dagli occhi tristi. I due s’innamoreranno pericolosamente.
Un circo, gli anni della grande depressione, due bellissimi di Hollywood (senza dimenticare il Premio Oscar Christoph Waltz che interpreta magistralmente August, l’elefantessa Rose, simpaticissima e dalle ottime doti attoriali, un best seller e una scenografia curatissimi. Gli elementi ci sono tutti e in effetti il film è godibile, un dramma amoroso destinato a commuovere la platea. Ma manca qualcosa, forse un po’ d’alchimia tra le star Witherspoon e Pattinson (lei ha dichiarato nei giorni scorsi di aver patito la scarsa igiene dell’attore sul set) o forse la sceneggiatura paga lo scotto di dialoghi non sempre brillanti, che appesantiscono in alcuni punti una pellicola dalla durata importante (122 minuti). In America l’incasso è stato di tutto rispetto e probabilmente lo sarà anche in Italia, data la presenza del vampiro, sicuro richiamo per folle di adolescenti innamorate. E chissà se Sean Penn, Channing Tatum, Emile Hirsch e Andrew Garfield si pentiranno di aver rifiutato questo progetto.