Un altro successo dei nostri eroi. Come è finita “Toghe lucane bis”

Sono stati tutti assolti gli imputati accusati di aver ostacolato le indagini di Henry John Woodcock, all'epoca pm a Potenza. Come già era accaduto per le 30 "toghe lucane" di de Magistris

Indovinate come si è concluso il processo “Toghe lucane bis”? Esatto. Sono stati tutti assolti gli imputati accusati di aver ostacolato le indagini di Henry John Woodcock, all’epoca pm a Potenza, oggi a Napoli. Le indagini erano iniziate dopo alcune denunce anonime nelle quali si calunniava Woodcock e si ipotizzava che a Potenza agisse nell’ombra una spectre che ostacolava e bloccava «le indagini nei confronti di soggetti appartenenti all’avvocatura, all’imprenditoria e alla politica lucana, nonché ad altri apparati istituzionali tra i quali l’Arma dei carabinieri».

Niente, non era vero niente hanno sentenziato i giudici del tribunale di Catanzaro scagionando da ogni accusa l’ex pg di Potenza Modestino Roca, il pm Claudia De Luca, l’ex agente del Sisde Nicola Cervone, i carabinieri Antonio Cristiano e Consolato Roma, il finanziere Angelo Morello, il poliziotto Leonardo Campagna e l’autista del procuratore generale, Marco D’Andrea.
Per una vicenda di corruzione (un soggiorno in albergo in cambio di un interessamento), del tutto marginale rispetto al capo di imputazione principale, sono stati condannati l’ex pg Gaetano Bonomi (20 mesi) e l’imprenditore Ugo Barchiesi (16 mesi).

Già in passato la Procura di Catanzaro, sotto la guida dell’ex pm oggi sindaco di Napoli Luigi De Nagistris, aveva indagato sull’esistenza di un presunto comitato d’affari del quale avrebbero fatto parte magistrati, politici e imprenditori lucani. Quell’inchiesta, chiamata Toghe Lucane, si era conclusa con il proscioglimento dei trenta indagati.

Foto Ansa

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