Come andranno i saldi estivi?

Intervista a Massimo Torti, segretario generale della Federazione moda Italiana.

Iniziano anche quest’anno i saldi estivi, a Napoli già dal 2 luglio, mentre Roma, Milano e altre città italiane dovranno aspettare fino al 4. Dopo il disappunto dei commercianti dovuto al contributo marginale dato dall’Expo, sono molto attese le svendite che, secondo Codacons, sono previste essere il primo segno positivo dopo otto anni di crisi, con uno scontrino medio di 67 euro. Tempi.it ne ha parlato con Massimo Torti, segretario generale della Federazione moda Italiana.

Quali sono le previsioni per questi saldi estivi 2015?
Nei primi sei mesi di quest’anno le vendite nel nostro settore (abbigliamento, tessile di arredamento, tessile di abbigliamento, pelletteria, accessori, articoli sportivi) sono state stabili. I dati sono migliori per quanto riguarda gli accessori, non solo per il prezzo inferiore, ma anche per la facilità con cui si può cambiarli. Non abbiamo ancora i numeri di un indagine reale, le nostre stime si basano sugli ordini. La nostra speranza è che, con l’arrivo dei saldi, gli italiani comincino a comprare i capi più importanti.

Rispetto alla dichiarazione di Codacons, cosa crede che favorirà l’aumento delle vendite?
Abbiamo riscontrato come, nel mese di luglio, gli italiani siano più propensi agli acquisti, in quanto aspettano fino ai saldi per “rifarsi il guardaroba” in vista delle vacanze ad un prezzo più conveniente. Per favorire le vendite agli stranieri abbiamo attuato due iniziative. La prima è il sito www.slangdellamoda.it (disponibile anche in una copia cartacea di circa 200 pagine), che permette di tradurre in 5 lingue i vocaboli tipici della moda, con le immagini relative ai diversi capi, per semplificare l’approccio ai vari centri. Come seconda idea abbiamo proposto l’applicazione modapp.it, si tratta di un geocalizzatore dei punti vendita più vicini, rispetto alle esigenze del prodotto che si desidera, con la foto del centro, gli orari e un percorso che permetta di raggiungere velocemente il negozio. Oltretutto nei mesi di aprile e maggio abbiamo favorito dei corsi di psicologia della vendita che specializzassero i commessi a vendere a diverse culture, come anche ai diversi sessi, in modo tale da preparare gli addetti al miglior servizio possibile.

Come crede che influiranno questi saldi estivi sugli incassi globali dell’anno?
Noi preferiamo vedere con un occhio di favore il segno positivo presentatosi, anche se infinitesimale, circa il 3% in più rispetto alla stagione passata. Bisogna tenere presente che dopo tante cifre negative non cambia il trend del dettaglio della moda. Sicuramente influiscono alla contrazione dei consumi le promozioni fatte più volte nel corso dell’anno, necessarie per venire incontro alle esigenze del consumatore, sebbene molti negozi si trovino in difficoltà per questo. Il commerciante non ha un vero guadagno sui saldi, ma cerca comunque di vendere perché, trattandosi di moda, i beni in questione devono essere smaltiti entro un lasso di tempo ridotto, altrimenti finiscono nei magazzini, ed essendoci poi il deprezzamento non abbiamo marginalità per sopravvivere. L’ideale sarebbe di fatturare tutto l’anno a prezzo pieno, nonostante sia impossibile per l’alta tassazione e l’immutabilità dei prezzi da parte dei produttori. In questo modo i rivenditori sono l’unico anello della filiera che si trova ad essere schiacciato tra l’acquirente, che desidera prezzi sempre più bassi, e l’imprenditore, che non accenna ad abbassare il prezzo di vendita per mantenere il suo guadagno.

Perché crede che l’Expo non abbia contribuito alle vendite?
Non è stato possibile vedere un grosso incremento dato dall’Expo finora, ma bisogna tenere presente che era il primo mese dall’apertura e l’afflusso maggiore è stato quello delle scolaresche. Ora la nostra speranza è che nel mezzo dei mesi estivi, essendoci più libertà di movimento, gli stranieri viaggino con l’intera famiglia, attratti non solo dall’Expo ma anche dalla possibilità di comprare un prodotto made in Italy più conveniente dal punto di vista economico, grazie ai saldi e al cambio della valuta; e questo non solo per Milano ma anche per gli altri centri italiani, perché si è potuto vedere come attraggano non solo le grandi città d’arte, ma anche i paesini, capaci di esercitare un fascino tutto italiano.

Foto negozio da Shutterstock

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