Charlotte è quasi cieca ma è un fenomeno nel salto con l’asta: «La disabilità non mi limita, mi sprona»

Sabato, a 17 anni, ha vinto la medaglia di bronzo ai campionati liceali del Texas, superando i 3 metri e mezzo al salto con l'asta. «È la cosa più bella e vicina alla morte che conosca»

«Mi ci sono voluti anni per salire sul podio ma alla fine ce l’ho fatta». La medaglia di bronzo che la 17enne Charlotte Brown si è conquistata sabato scorso ai campionati liceali del Texas, superando i 3 metri e mezzo al salto con l’asta, è il frutto di un lavoro straordinario durato quattro anni.

LA MALATTIA. Charlotte, nata in una famiglia di atleti texani, sarebbe potuta diventare uno di quei casi in cui si parla di un vero talento sprecato. Invece no, perché pur avendo sviluppato una cataratta degenerativa già a sei mesi di vita, questa ragazza si è sempre sentita dire da suo padre, Ian Brown, che «tutti abbiamo delle difficoltà nella vita, tutti abbiamo degli ostacoli da superare» ma «devi andare avanti». Oggi Charlotte sta diventato una promessa dell’atletica leggera, nonostante i problemi di vista.
Il suo medico, David Stager, ha raccontato che «Charlotte da piccola cominciò a sviluppare una perdita della vista inspiegabile». Eppure fra un’operazione contenitiva e l’altra decise di diventare una velocista, prendendo ispirazione dai suoi due fratelli: «Mi penso come una persona molto competitiva e credo che molto di questo mio atteggiamento dipenda dall’esempio di mio fratello maggiore, che non molla mai».

«LA DISABILITÀ MI SPRONA». Così, dopo aver vinto tutte le corse di velocità nazionali distinguendo le ombre grazie al contrasto tra il verde chiaro del prato e il marrone della pista, una volta arrivata al liceo Charlotte radunò la famiglia intorno al tavolo di casa e diede la notizia: «Ci disse che voleva cominciare a praticare il salto con l’asta», ricorda il padre. «“Ok”, le dissi, “ma riesci a vedere l’asta che devi superare?”. “No”, mi rispose. E io tentennai: “Beh, ho alcune obiezioni”. E lei: “Beh, allora togliti di mezzo”». La vista di Charlotte ha continuato a calare e ora distingue solo la luce dal buio. Ma la ragazza ha migliorato la sua tecnica: «Mi chiedono se sia frustrante che la vista cali, motivo per cui devo cambiare modo di aggirare l’ostacolo. Ma la vita è fatta così e io credo che sia un incoraggiamento a migliorare (…). Tutti pensano che la disabilità sia qualcosa che limita, ma io penso che mi sproni». Così l’ha educata sua madre: «Non le abbiamo mai detto: “Non puoi”, ma la grande domanda è sempre stata “Come possiamo farlo?».

LA SUA TECNICA. Charlotte ha messo a punto una tecnica precisa: partendo con il piede sinistro fa sette passi e con un impulso acustico riesce a capire quando deve imbucare l’asta per saltare. Dopo un quinto posto alle gare liceali del Texas del 2013 e un quarto posto nel 2014, quest’anno ha raggiunto il podio. Il merito del successo è sia del suo primo coach («fin da quando ero piccola mi diceva che non avevo scuse»), che di Jeff Lester, quello attuale: «Qualcuno ti dirà che non ce la potrai fare, ma non è vero perché non è solo una questione di capacità», bensì di «quello che hai nel cuore».

«LA COSA PIÙ BELLA». Charlotte non vede dove si trova esattamente l’asta e non sa con precisione quando cadrà sul materasso. «È la cosa più bella e vicina alla morte che conosca», spiega. Per lei non è «un problema di risultati, ma di raggiungere quello che ti rende felice, nonostante tutti gli ostacoli che trovi sulla strada». Charlotte non sa cosa sarebbe stato se non fosse stata quasi completamente cieca, ma sa che «il mio limite mi ha influenzato in modo positivo, ora non c’è più nulla che veda negativamente».

@frigeriobenedet

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