Caso Bocchino, quando la rovina arriva da un sms

Italo Bocchino, vicepresidente di Futuro e Libertà, ha visto stampati su Vanity Fair gli sms inviati all'attrice Sabina Began. Nulla di scabroso, per carità. Il vicepresidente di Fli fa però la figura dello zerbino in amore («Io mi ero aperto con te») e non basta l'avere prontamente denunciato il giornale per diffamazione a mezzo stampa. Galeotti i cellulari e chi li inventò

Fondamentali per stanare i fedifraghi, formidabile arma di ricatto e di “sputtanamento”, nei casi più gravi, pure a mezzo stampa. Parlare di pericolosità degli sms è ormai un eufemismo. Lo sa bene il povero Italo Bocchino. Il vicepresidente di Futuro e Libertà si è visto belli stampati su Vanity Fair gli sms mandati all’attrice Sabina Began. La donna, legata a doppio filo con Silvio Berlusconi, era stata paparazzata con il parlamentare in costiera amalfitana qualche settimana fa. Si è parlato di un flirt, di un’amicizia e persino di un tentativo da parte dell’“ape regina” (questo il suo soprannome) di far riavvicinare Bocchino e Berlusconi. Poi tutto dev’essere andato a carte quarantotto e l’avvenente signorina ha pensato di aprire lo schermo del suo cellulare ai giornalisti di Vanity Fair. Nulla di scabroso, per carità. Il vicepresidente di Fli fa però la figura dello zerbino in amore («Io mi ero aperto con te» e via dicendo) e non basta l’avere prontamente denunciato il giornale per diffamazione a mezzo stampa. Mezza Italia gli ride già dietro e la vendetta dell’ape regina si è consumata.

 

Gli sms, rubati o spiattellati volontariamente sui giornali, ne hanno combinate parecchie nel corso degli anni. Chi non ricorda la copertina di Novella 2000 (era il 2004) che millantava “sms bollenti” tra Simona Ventura e Giorgio Gori. Nei testi, costati una bella denuncia al settimanale, nessuna sconcezza ma molte affettuosità di troppo. Anni dopo la showgirl da poco passata a Sky definì il gesto una crudeltà gratuita e il suo rapporto con Gori più che altro una passione «cerebrale». A volte invece gli sms emergono, come le intercettazioni, dai faldoni di inchieste giudiziarie. Pochi mesi fa è toccato a Sara Tommasi, fare la figura della stalker pure un po’ illetterata. In più mandate da 160 caratteri infarciti di smile e “k” al posto della “ch” (come si usa tra gli adolescenti di Moccia), la soubrette scriveva a Silvio Berlusconi, Fabrizio del Noce e pure Paolo Berlusconi e il ministro La Russa. In quei fondamentali testi le richieste di affetto si alternavano agli insulti e alle minacce.

 

Gli sms sono anche un modo per lasciarsi. Il più crudele e codardo, ovviamente. L’ultima (e pare definitiva) rottura con il fidanzato toy boy Rocco Pietrantonio, Lory Del Santo l’ha comunicata via sms. Infine un salto nella preistoria del gossip. Nell’estate del 2003 l’attrice Deborah Caprioglio trovò degli sms erotici nel cellulare del compagno Geppy Gleijeses. I messaggi non erano per Deborah per Marianella Bargilli, protagonista di un Grande Fratello d’annata. Anche l’aitante David Beckham incappò in sms spinti a una signorina che finirono prontamente sui tabloid. Cambiano le latitudini, cambiano i protagonisti e passano gli anni, ma l’arte di tenere i tasti del cellulare a posto è ancora un bene scarso.

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