A carnevale ogni scherzo vale (e ogni riformatore è tale)

A carnevale ogni scherzo vale. Ma il carnevale s’è tolto di mezzo, tanto che per vederlo devi andare a Venezia o a Rio de Janeiro, perché anche nei paesi dove il riunirsi per preparare i carri era una festa, dove si prendevano in giro i vizi della comunità, adesso si ammicca a tv e gossip, lontani dalla vita di tutti. Il periodo dell’anno che è sempre stato il più pazzo, quello dei travestimenti, dei capovolgimenti, della trasgressione, il periodo che precede la Quaresima, che non è mai esistito fuori dal cristianesimo, come un liberarsi di tutte le pazzie per poi intraprendere un cammino ascetico, o di purificazione, o, se volete essere più moderni, di un cambiamento positivo della persona, che senso avrebbe oggi che è carnevale tutto l’anno, senza però mai “pagare lo scotto” di una minima rinuncia per raggiungere la meta (“fioretto” lo chiamavano i nostri avi).
Ma qualcuno resiste. Resiste il ministro Fioroni, che per il prossimo anno scolastico ha imposto una settimana di vacanza a carnevale; resistono gli oratori milanesi, che non basta copiare la tv tutti i giorni, pure a carnevale vedremo bambine vestite da veline e da personaggi famosi del mondo dello spettacolo. Mercoledì sera un personaggio travestito da onorevole Franceschini in tv ha detto che Veltroni è l’uomo nuovo e, al pari di Sarkozy, Blair e Aznar, cambierà le sorti dell’Italia. A carnevale ogni scherzo vale. Ma era il mercoledì delle ceneri ed era proprio l’on. Franceschini. Non era Zelig, era il Tg1, e anche il conduttore, David Sassoli, se proprio non ha riso, ha sorriso. E – ci potete scommettere – travestiranno Veltroni da uomo nuovo.

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