Brunei, il sultano decide di instaurare la sharia: amputazioni per furto e lapidazione per adulterio

Hassanal Bolkiah ha dichiarato di voler introdurre la legge islamica nel sultanato dal 1996: «La attueremo in diverse fasi, così adempiamo al nostro dovere verso Allah»

Ieri il sultanato del Brunei ha pubblicato in gazzetta ufficiale che la sharia sarà introdotta entro sei mesi. La comunicazione è stata fatta dallo stesso sultano, il 67enne Hassanal Bolkiah (nella foto), erede di una famiglia al potere da sei secoli, che sancisce così la rapida islamizzazione radicale del paese.

«COMPIUTO DOVERE VERSO ALLAH». Come riportano Avvenire e AsiaNews, fino ad oggi la sharia, la legge islamica, regolava solo le contese personali e il diritto familiare mentre delitti e pene venivano definiti da leggi di ispirazione inglese. «Con l’entrata in vigore della presente legge, adempiamo al nostro dovere verso Allah – ha detto il sovrano – La legge sarà attuata in sei mesi e in diverse fasi».
In teoria, dovrebbe applicarsi solo ai musulmani ma la parte cristiana della popolazione, il 15 per cento dei circa 400 mila abitanti del Brunei, è molto preoccupata.

AMPUTAZIONI E LAPIDAZIONI. La sharia prevederà, tra le altre cose, l’amputazione degli arti per i ladri, la fustigazione per chi consumi alcool o pratichi aborto, la lapidazione per adulterio e altri reati. Il Brunei è da sempre sotto l’egida di un islam molto più rigido di quello che vige in Malaysia. Secondo quanto dichiarato dallo stesso sultano, è dal 1996 che cerca di instaurare la sharia.

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