Senza quorum i referendum sulla giustizia? Radicali: non ancora concluso il conteggio delle firme

Secondo alcune notizie di stampa nessuno dei quesiti ha raggiunto il tetto delle 500 mila firme necessarie. Pannella: «Se confermato, faremo ricorso»

La commissione per i referendum istituita dalla Suprema Corte non ha ancora concluso «il conteggio delle firme» sui sei referendum promossi dai radicali sulla giustizia. Lo rende noto il Comitato Promotore che ha ricevuto la rassicurazione dell’ufficio competente della Cassazione che, secondo alcune notizie di stampa, aveva detto che nessuno dei quesiti aveva raggiunto il tetto delle 500 mila firme necessario per dare il via libera alla consultazione popolare. Il Comitato ha anche segnalato che, a distanza di sessanta giorni dalla scadenza stabilita dalla legge, «continuano ad arrivare dai Comuni italiani buste contenenti numerose firme di sottoscrittori dei referendum, dodici delle quali nell’ultima settimana».

I DODICI QUESITI. Si trattava di referendum che chiedono l’introduzione della responsabilità civile per i magistrati, la separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti, di far rientrare nelle funzioni proprie i magistrati fuori ruolo, di contrastare l’abuso di custodia cautelare, l’abolizione dell’ergastolo. tempi.it si è occupato più volte della questione Leggi qui l’intervista al professor Giuseppe Di Federico, luminare del diritto italiano, e qui quella al presidente dell’Unione camere penali italiane, Valerio Spigarelli.

PANNELLA: FAREMO RICORSO. Il leader radicale Marco Pannella ha fatto sapere che «se verranno confermate le notizie di stampa di queste ore sulla non validazione delle nostre sei richieste referendarie per “insufficienza” del prescritto numero minimo di 500.000 firme, posso sin d’ora preannunciare che il Comitato Promotore dei Referendum sulla Giustizia Giusta presenterà immediatamente – dopo la conoscenza della decisione ufficiale della Corte Suprema di Cassazione – un nostro, fiducioso ricorso».

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