Bin Laden ucciso in Pakistan. Obama: «Fatta giustizia»

Lo ha annunciato in diretta televisiva il presidente Usa Barack Obama. Osama bin Laden, leader di al Qaeda, si trovava insieme con alcuni familiari in una proprietà a Islamabad. Uccise altre tre persone. Il raid è stato autorizzato una settimana fa, dopo mesi di indagini. Osama è stato ucciso con un colpo di arma di fuoco alla testa. Le immagini del suo corpo mostrate da una tv pakistana, secondo i talebani del Ttp, sarebbero false e Osama ancora vivo

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato in serata a Washington che Osama Bin Laden, il cervello degli attacchi dell’11 Settembre contro le Torri Gemelle e il Pentagono, è stato ucciso domenica nei pressi di Islamabad, la capitale del Pakistan, in una operazione dei Servizi speciali Usa, grazie ad informazioni di intelligence statunitensi.

Affermando, in un inconsueto intervento televisivo in diretta che «giustizia è stata fatta» Obama ha dato qualche dettaglio sull’operazione, una delle priorità della sua presidenza. Il raid è stato autorizzato una settimana fa, dopo mesi di indagini. Osama è stato ucciso con un colpo di arma di fuoco alla testa ed il suo corpo sarebbe stato recuperato dagli Stati Uniti.

Secondo fonti giornalistiche americane, Osama si trovava insieme con alcuni familiari in una proprietà dei pressi della capitale del Pakistan. Non ci sarebbero stati feriti Usa nell’operazione condotta dalla Cia, come ha implicitamente confermato Obama, spiegando di avere incaricato dell’operazione il numero 1 dell’agenzia, Leon Panetta, sin dall’inizio della presidenza.

L’annuncio dell’uccisione di Osama ha avuto conseguenze immediate, anche economiche: il dollaro è risalito sui mercati asiatici, dopo una scorsa settimana difficile.

A Washington, centinaia di persone sono accorse di fronte ai cancelli della Casa Bianca, cantando «Usa, Usa» e sventolando, tra urla di gioia, bandiere a stelle e strisce. A poco più di un anno dalle elezioni presidenziali del novembre 2012, Obama ha tenuto a dare la dovuta solennità all’annuncio, effettuato in diretta dalla East Room della Casa Bianca, dopo avere informato alcuni leader mondiali e i principali leader politici degli Stati Uniti.

Almeno altre tre persone sono state uccise, oltre ad Osama bin Laden, nella operazione contro il leader di Al Qaida, riferiscono fonti del Pentagono.
Una delle tre vittime sarebbe un figlio adulto di Osama bin Laden. L’ex-presidente americano George Bush ha definito oggi l’uccisione di Osama bin Laden «un successo formidabile». «La lotta contro il terrorismo prosegue, ma stanotte l’America ha inviato un messaggio chiaro – ha detto Bush. Non importa quanto tempo possa occorrere, ma giustizia sarà fatta».

Le immagini di un uomo con il volto parzialmente sfigurato che è stato presentato come Osama Bin Laden sono state mostrate da televisioni pachistane. «La foto del cadavere di Osama bin Laden è stata resa pubblica, ma non è stata autentificata», ha detto in particolare il presentatore di Geo Tv, la principale rete televisiva del paese. Il movimento talebano pachistano Tehrik-e-Taleban Pakistan (Ttp) ha smentito la notizia della morte di Osama bin Laden. Lo riferisce Geo News senza specificare ulteriori dettagli sulla fonte.

Il Ttp è il principale gruppo talebano considerato responsabile per le principali stragi terroristiche degli ultimi anni e legato ad al Qaida. Le sue basi si trovano nelle regioni tribali del nord ovest, vicino al confine con l’Afghanistan, e in particolare nel distretto del Waziristan, teatro delle operazioni segrete compiute dalla Cia con aerei droni.

Le autorità pachistane e quelle saudite hanno rifiutato di prendere in consegna il corpo di Osama bin Laden, ucciso stamattina in una villa di Abbottabad da un commando Usa. Da quanto si è appreso gli Usa avevano chiesto a Islamabad di prendere in consegna il corpo del leader di Al Qaeda. «Non è un cittadino pachistano e quindi non c’è motivo perché il suo corpo sia consegnato ai pachistani», ha detto la fonte secondo la quale lo stesso rifiuto è stato espresso anche dall’Arabia Saudita.

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