Berlusconi. «Sulla sparatoria l’estrema sinistra scherza con il fuoco. Letta si è impegnato sull’Imu»

Il leader del Pdl: «Quando si incita all'odio poi succedono cose come la sparatoria a Montecitorio». «Se questo governo fallisse bisogna andare a elezioni»

Silvio Berlusconi, intervenendo stamattina a La Telefonata su Canale 5 ha detto che la sparatoria di ieri «è stato un fatto grave ma l’ordine pubblico, nonostante la forte crisi, non è stato in pericolo e mi auguro che non lo sia mai». Berlusconi dice di voler «stigmatizzare chi, dall’estrema sinistra, ha preso a pretesto il gesto di un uomo disperato per lanciare accuse deliranti alla politica e ai politici. Quando si scherza con il fuoco e con incitamenti all’odio poi succedono cose come questa». «Ho la fondata speranza – ha proseguito – che la sinistra faccia autocritica rispetto alla loro identificazione nell’ideologia comunista e, anche collaborando con noi, ne possa venir fuori un partito come quelli delle socialdemocrazie europei».
Berlusconi non fa nomi ma osserva che la sparatoria di ieri è anche frutto del clima che si crea «quando si incitano le persone a dare l’assalto alle istituzioni, quando si inveisce contro tutto e contro tutti». «Il nostro pensiero – ha aggiunto – deve andare ai due Carabinieri feriti, e la nostra solidarietà ai loro familiari. Per quanto mi riguarda invito ancora una volta gli italiani a non cedere a campagne di odio: io ne sono stato bersaglio per vent’anni e ne ho conosciuto, purtroppo, le conseguenze».

GOVERNO LETTA. «Se questo governo fallisse – ha aggiunto – bisogna andare decisamente a elezioni». Chi si assumerà la colpa di farlo fallire «ne subirà la pena perché sarà molto difficile, per chi si rendesse responsabile di questo fallimento, presentarsi al giudizio degli elettori». «Da parte nostra c’è il reale proposito di mandare avanti questo governo. Mi auguro che anche dall’altra parte ci sia la stessa convinta intenzione».
Oggi si vota alla Camera la fiducia all’esecutivo e Berlusconi racconta che «per dare vita al governo Letta abbiamo posto come condizione che si approvino subito le misure di rilancio e di sviluppo che abbiamo indicato nel nostro programma: abolizione dell’Imu sulla prima casa e sua restituzione, detassazione per 5 anni per chi assume giovani e disoccupati, riforma del fisco per abbassare la pressione tributaria senza i metodi violenti di Equitalia». «Il premier – spiega il leader del Pdl –  si è impegnato a realizzarli e a citarli nel suo discorso».

CONVENZIONE PER RIFORME. «Abbiamo trattato senza porre alcun paletto – ha aggiunto -. È un governo che ci soddisfa, di pacificazione, per lo sviluppo e la crescita, per la riforma dell’architettura istituzionale dello stato, per rendere governabile l’Italia». Per le riforme Berlusconi propone «una convenzione per le riforme della Costituzione, il cui presidente dovrà essere indicato dal Pdl. Immagino che debba essere io. Credo che questo governo possa avere una vita duratura, per poter approvare tutte le riforme da approvare in economia e quello che la convenzione costituzionale porterà all’approvazione del Parlamento, per arrivare all’elezione diretta del presidente della Repubblica da parte dei cittadini. Da parte nostra – conclude – c’è il desiderio di farlo lavorare, speriamo dall’altra parte ci sia altrettanto».

GIUSTIZIA. Annamaria Cancellieri, nella sua nuova veste di ministro della Giustizia, «saprà dimostrare serenità di giudizo ed equilibrio», come nel suo precedente incarico di governo da ministro degli Interni. Il nuovo Guardasigilli «saprà essere un buon ministro» e che su questo è concorde tutto il Pd: «Non ci sono né falchi né colombe», ha assicurato.

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