Benedetto XVI: «Di fronte al potere, la Verità è Verità. Non ci sono compromessi»

Il Papa durante l'Udienza Generale: «Giovanni Battistà morì non perché parlava di Gesù ma perché diceva la verità contro il comodo del potere. È così che fu martire di Cristo»

Oggi ricorre il martirio di san Giovanni Battista. Ed è su di lui che papa Benedetto XVI oggi ha fatto la sua catechesi pubblica, per dire che al pari del santo i cristiani non devono indietreggiare di fronte al potere, ma testimoniare la verità senza compromessi: «La verità è la verità. Non ci sono compromessi», ha detto il Santo Padre.

Un richiamo attuale quello che Benedetto XVI fa al suo gregge, spesso tentato di tacere la verità in un mondo che la rifiuta come una violenza. Il Battista, ha ricordato il Pontefice, «diede la sua vita, anche se non gli fu ingiunto di rinnegare Gesù Cristo, gli fu ingiunto solo di tacere la verità». Perché non tacendo «la verità così morì per Cristo che è la Verità». Testimoniando «la sua fedeltà ai comandamenti di Dio, senza cedere o indietreggiare, compiendo fino in fondo la sua missione».

Il Battista, infatti, morì non perché parlava di Cristo, ma perché biasimava la condotta degli uomini che avevano preso vie fuorvianti. Così ebbe il coraggio di sfidare anche il potere condannando apertamente la condotta di re Erode Antipa, che aveva una relazione incestuosa con sua cognata Erodiade. E continua il Papa, «per l’amore alla verità, non scese a compromessi e non ebbe timore di rivolgere parole forti a chi aveva smarrito la strada di Dio». Per questo è necessario «celebrare il martirio di san Giovanni Battista», che «ricorda anche a noi, cristiani di questo nostro tempo, che non si può scendere a compromessi con l’amore a Cristo, con la sua Parola, con la Verità. La Verità è Verità, non ci sono compromessi». E questo vale ogni giorno perché, ha sottolineato il Pontefice, «la vita cristiana esige, per così dire, il “martirio” della fedeltà quotidiana al Vangelo, il coraggio cioè di lasciare che Cristo cresca in noi e sia Cristo ad orientare il nostro pensiero e le nostre azioni».

Da dove nasce tanta forza di fonte al rifiuto del potere? «Noi – ha detto il Santo Padre – vediamo questa grande figura, questa forza nella passione, nella resistenza contro i potenti». E «domandiamo: da dove nasce questa vita, questa interiorità così forte, così retta, così coerente, spesa in modo così totale per Dio e preparare la strada a Gesù? La risposta è semplice: dal rapporto con Dio, dalla preghiera, che è il filo conduttore di tutta la sua esistenza». Questa posizione, come per il Battista, può essere testimoniata «nella nostra vita solo se è solido il rapporto con Dio». Quindi, ha concluso Benedetto XVI, «la preghiera non è tempo perso, non è rubare spazio alle attività, anche a quelle apostoliche, ma è esattamente il contrario: solo se se siamo capaci di avere una vita di preghiera fedele, costante, fiduciosa, sarà Dio stesso a darci capacità e forza per vivere in modo felice e sereno, superare le difficoltà e testimoniarlo con coraggio».

@frigeriobenedet

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