Approvato il decreto sullo sviluppo: «Incentivi senza gravare sui conti pubblici»

Prevista una fiscalità di vantaggio per il Sud, la rinegoziazione di alcuni mutui a tasso variabile e l'assunzione nella scuola di 65 mila precari. Secondo il ministro Renato Brunetta, la misura permetterà risparmi per 12 miliardi senza intaccare la spesa pubblica. Polemica con i Verdi sul «diritto di superficie»: una «svendita delle spiagge italiane»

Nella conferenza stampa seguita all’approvazione del decreto legge sullo sviluppo da parte del Consiglio dei ministri, il titolare dell’Economia Giulio Tremonti ha presentato il testo del decreto che comprende 10 articoli suscettibili di modifiche «non sostanziali». L’obiettivo da raggiungere è la creazione di incentivi e la riduzione degli oneri senza aumentare la spesa pubblica. Anzi, l’intero pacchetto, secondo il ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione Renato Brunetta, permetterà risparmi per 12 miliardi.

La disposizione prevede tra i principali punti la possibilità di rinegoziare i mutui a tasso variabile di importo non superiore a 150 mila euro, per l’acquisto o la ristrutturazione di unità immobiliari adibite ad abitazione a condizione che il soggetto richiedente non abbia avuto ritardi nei precedenti pagamenti.

Per il Sud si punta a una fiscalità di vantaggio, con l’introduzione del credito di imposta per le imprese che assumono nel Mezzogiorno e si prevede di stabilizzare in modo organico parte del personale della scuola per un totale di 65 mila assunzioni.

E’ previsto anche il «diritto di superficie» della durata di novant’anni, per i terreni su cui si trovano insediamenti turistici (chioschi, stabilimenti balneari), che dovrà essere richiesto dagli imprenditori che vorranno proseguire la loro attività. «Abbiamo ritenuto – ha spiegato il ministro Tremonti a proposito della durata del diritto di superficie – che un diritto lungo dia una prospettiva di tempo sufficiente per fare degli investimenti e creare lavoro».

Il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli ha dichiarato che «il duo Berlusconi Tremonti ha varato la svendita e la privatizzazione delle spiagge italiane, che con il diritto di superficie di novant’ anni verranno date in diritto di proprietà ai privati» e aggiunge che «in nessun paese d’Europa e del mondo si è arrivati ad una simile gestione del demanio marittimo. Saranno privatizzate oltre il 50% delle spiagge italiane».

Il ministro dell’Economia ha anche informato che la Banca d’Italia ha autorizzato la Banca del Mezzogiorno: «Da oggi inizia un percorso operativo per strutturare le banche popolari e i crediti cooperativi. Si tratta di oltre 7000 sportelli, è una cosa molto importante perché nasce un gigante. Abbiamo apprezzato il lavoro della Banca d’Italia».

Un «decreto di tutti», così è stato definito il dl sviluppo dal presidente del Consiglio Silvio Berlusoni. «Il ministro dell’Economia ha fatto da regista degli altri ministri» e non «graverà sui conti pubblici con nuove spese nel bilancio dello Stato».

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