Anche se le chiamano “etiche” sono sempre tasse

Contro la plastica, gli aerei, il diesel, le merendine e la Coca cola. Con la scusa "green" ci mettono le mani in tasca

La verità è che ci si capisce ben poco. A poche ore dalla consegna a Bruxelles del Documento con tutti i numeri della manovra, ancora molti sono i punti oscuri. Nella maggioranza si litiga, ma non è questa una novità. D’altronde la coperta è corta, come si dice, e se non si vuole toccare il pasticcio del reddito di cittadinanza o quota 100 (leggere, a questo proposito, l’intervista sul Corriere a Alberto Brambilla di Itinerari previdenzialie), si tratta di trovare i soldi altrove.

Un Toninelli con meno riccioli

Nella generale confusione solo una cosa pare certa: i soldi che mancano verranno trovati mettendo le mani nelle tasche dei cittadini. Come? Con tasse “etiche” che, poi, alla fine, al di là della nobilitazione retorica, sempre tasse sono. L’alfiere di questa battaglia è il ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti, un Toninelli con meno riccioli e ma con la stessa propensione alle gaffe. In una intervista al Corriere, ha ribadito la sua proposta di tassare le merendine e i biglietti aerei. Per il nostro bene e quello del Pianeta, certo.

Alla fine, come sintetizza oggi su Libero Fausto Carioti, si tratta di questo:

«Più tasse sui carburanti, i giochi d’azzardo e le sigarette. L’aliquota base dell’Imu destinata a salire del 13 per cento. Punito chi si prende il lusso di viaggiare in aereo: qualunque sia il prezzo del biglietto, aumenterà. Per chi si permette di guadagnare più di centomila euro lordi l’anno è in arrivo il taglio delle detrazioni fiscali: magari, come chiede qualcuno a sinistra, con effetto retroattivo, per le spese fatte negli anni passati confidando che la parola dello Stato valesse qualcosa».

Un paese più verde

Sono le tasse virtuose, quelle sullo stile di vita: sugar tax e plastic tax, per avere «un Paese più verde, ecologico e pulito» come dice Luigi Di Maio che è dello stesso partito della Virginia Raggi che lascia la monnezza per strada a Roma.

Pochissimo per la crescita, nuova stangata sulla casa (con un aggravio del prelievo fiscale conseguente all’accorpamento di Imu e Tasi, come spiega Corrado Sforza Fogliani sul Giornale) e un’unica certezza: poiché mancano 3 miliardi ai 30 della manovra, quei soldi verranno a chiederli ai cittadini.

Foto Ansa

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