Ammazza il coniglio

Un conduttore radiofonico svedese ha ucciso in diretta un coniglio con una pompa da bicicletta per denunciare il fatto che ogni giorno migliaia di animali vengono uccisi prima di finire nei nostri piatti

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Asger Juhl, conduttore di una trasmissione radiofonica danese, ha ucciso in diretta Allan, un coniglio di nove settimane. L’ha estratto da una scatola di cartone, l’ha tenuto in braccio qualche minuto accarezzandolo, gli ha sferrato due colpi con una pompa da bicicletta e l’ha ammazzato tra le vane proteste di Lisne Kessler, attrice presente in studio e nota attivista animalista. Poi, sulla pagina Facebook della radio è stato pubblicato un video dove si vedono pezzi di carne dell’animale fatti cuocere in padella.

Che sia stata tutta una sceneggiata o meno, resta il fatto che l’evento ha destato inevitabili proteste, ma sia il conduttore sia l’emittente hanno spiegato che il gesto voleva sollevare un dibattito sulle migliaia di animali che, ogni giorno, sono “assassinati” in modo altrettanto brutale prima di finire nei nostri piatti. Allan, ha detto Juhl, è stato ucciso «nella maniera più umana possibile» dopo aver condotto «una bella vita».

Alcuni animalisti hanno applaudito all’iniziativa, lodando il coraggio di Juhl nel denunciare il grande macello globale. Io, che non sono animalista, piango la sorte del povero Allan e rido della logica di Juhl e dei suoi sodali per i quali sarebbe forse coerente, per combattere l’infanticidio, aspirare con una pompa da bicicletta un bambino dal ventre della madre. Ah no, scusate, devo aver sbagliato paragone. In questo caso si tratta solo di esseri umani di qualche mese, mica di innocenti coniglietti di nove settimane.

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