Alessandro Fei, una schiacciata per una medaglia

Il pallavolista saronnese assieme agli altri veterani cercherà di sfatare la maledizione olimpica, portando l'Italia alla finale.

La sua sagoma elevata in slancio è uno degli spot più belli al volley: le gambe si tendono all’indietro per levarsi dal terreno, il braccio destro raduna tutte le forze che ha in corpo per scaricarle su quel pallone, dargli più potenza possibile e spedirlo al suolo sonoramente. È una lotta quella del pallavolista Alessandro Fei quando si alza in cielo: il suo salto leggero elude l’attrazione del pavimento che lo vuole pesante coi piedi a terra. Ma i suoi muscoli sembrano quasi non sentire la forza di gravità, tranne poi affidarle la sfera colpita con energia per portarla al terreno.

A chi è abituato a seguire la pallavolo solo nelle occasioni più prestigiose (mondiali, olimpiadi, europei) il giocatore riccioluto della nazionale azzurra ha sempre affascinato per quella tenacia e resistenza nello stare in aria, dimenticarsi per qualche frazione di secondo come fanno le cose a rimanere attaccare al terreno e stravolgere ogni legge della fisica schiantando a centinaia di chilometri orari la boccia contro il suolo.

34 anni, saronnese, atteso alla quarta Olimpiade personale, a schiacciare Fei è considerato uno dei più forti al mondo. Le immagini parlano chiaro su quella figura maestosa, le cifre pure, e dicono di una marea di palle messe a terra dalle sue mani. È tornato nel gruppo di Berruto dopo un’assenza di un anno, e sul suo rientro scommette forte il tecnico per sfatare la “maledizione olimpica”: con lui, gli anziani Mastrangelo, Papi e Boninfante saranno l’humus più fertile dove poter lasciar crescere gli altri giovani semi (i debuttanti sono otto), organizzare una squadra vigorosa e sperare di riuscire a centrare il primo oro per il volley italiano nei giochi a cinque cerchi.

Cresciuto pallavolisticamente in terra veneta, poche settimane fa ha detto addio alla sua squadra storica, la Sisley, con cui ha giocato per 11 anni, e ora si prepara per una nuova stagione al Copra Elior Piacenza. Inutile soffermarsi sul suo palmares, sterminato più di un campo della Pianura Padana: un bronzo e un argento ai giochi Olimpici, 3 ori agli Europei, 1 ai Campionati del Mondo, 4 campionati italiani, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe, 1 Champions League, 1 Coppa Cev e 2 Challenge Cup. Quanto basta per sperare di vederlo levarsi dal terreno leggero, e scagliare a terra potente quella maledizione olimpica, per romperla come un cristallo in mille pezzi.

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