Il coro di no, è stato unanime. Da destra a sinistra, non c’è stata forza politica che non abbia condannato la direttiva con cui il Parlamento Europeo nei giorni scorsi ha dato il via libera alla “moltiplicazione vegetativa della vite”. Davvero curioso. Perchè se non ci vuole altro che un pizzico di buonsenso per capire che, forse, sarebbe stato meglio rispedire al mittente – le grandi multinazionali – il bel vinello preparato in laboratorio che questi signori ci vorrebbero far bere nei prossimi anni, d’altra parte, non si capisce come abbia fatto quella piccola “direttivuccia”, destinata a stravolgere il mercato del vino, a farsi approvare. Delle due l’una. O le reazioni dopo le votazioni sono una farsa, o nel momento delle votazioni, in Parlamento, senza che nessuno se ne fosse accorto, si erano infiltrati dei “cloni” di Frankestein. E nell’attesa di scoprire quale sarà il futuro dei nostri vini, auspicando che la nostra millenaria tradizione enoica non venga buttata alle ortiche, vi segnalo la bella manifestazione “Bianco & Rosso” che si tiene in questi giorni, fino al 6 novembre, a Villa Castelbarco (informazioni: tel. 02.90966953) a Vaprio d’Adda (Mi), dove potrete assaggiare e approvvigionarvi di ottimi vini, distillati, salumi, miele, dolci, tartufi, insomma un’infinità di ghiottonerie, oppure organizzare qualche serata a tutta gola tra amici, approfittando della presenza ai fornelli di Claudio Sadler e di Matteo Scibilia dell’Osteria della Buona condotta di Ornago. E per allontanare dalle nostre tavole quel vino annacquato e biotecnologizzato, che vino non è, nel mio bicchiere, verso una Barbera d’Asti Superiore Vigne Vecchie della Cantina Sociale di Vinchio e Vaglio Serra (Tel. 0141.950138), che è un vino vero, di carattere, dal bel colore rosso rubino e dagli intensi profumi di marasca e di lampone. [email protected]
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