Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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Direttore responsabile
Emanuele Boffi
«Siamo europeisti, popolari, responsabili e liberali ma non voteremo la fiducia al suo governo, signor presidente». Così è intervenuto ieri alla Camera il deputato Maurizio Lupi per annunciare il voto contrario alla fiducia di Noi con l’Italia. L’ex ministro delle Infrastrutture ha risposto così a Giuseppe Conte, che ha rivolto un appello ai volenterosi delle «forze parlamentari», ai «singoli capaci di dare una mano, di rifuggire egoismi e di scacciare via la tentazione di guardare all’utile personale». La fiducia è passata con 321 voti a favore, 259 contrari più 27 astenuti e oggi toccherà a Palazzo Madama votare.
Nel suo intervento, che riproponiamo, Lupi ha affermato: «Non so nell’ultimo anno in che Italia abbia vissuto il presidente Conte, ma so che oggi è venuto in aula a dirci che “tutto va bene madama la marchesa”, come in quella famosa canzone francese in cui il maggiordomo rassicurava la signora mentre il castello bruciava. Noi non voteremo la fiducia perché oggi per rilanciare l’Italia bisogna evitare che tutto ciò che è emergenziale diventi abituale. Bisogna ridare spazi di libertà a imprese, famiglie e società civile, che sono la vera ricchezza di questo paese. Non voteremo la fiducia perché non vogliamo che l’assistenzialismo diventi la massima aspirazione di chi ci governa. Perché 11 miliardi di reddito di cittadinanza non sono politiche attive del lavoro, diamoli alle imprese. È il momento di cambiare, soprattutto di cambiare il suo governo».
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