Il discorso di Isabel Díaz Ayuso, presidente della comunità di Madrid, all’inaugurazione del presepe della porta del Sol, curato dall’associazione dei presepisti della città. Qui una nostra traduzione.
«Il Natale e il presepe celebrano la nascita di Gesù di Nazareth. Con la nascita di Cristo misuriamo i secoli ed è il fondamento della nostra civiltà. Nel cristianesimo Dio si è fatto uomo per questo. La nostra cultura celebra il fatto stesso di essere umani. Questo ci ricorda che l’avere bisogno e essere bisognosi ci rende realmente umani. Nel mondo che in altri tempi era la cristianità, e oggi chiamiamo Occidente, a differenza delle società collettiviste, ognuno è insostituibile e nessuno può essere abbandonato. Assieme alla nascita di Cristo celebriamo l’Epifania, la festa tradizionale dei Re Magi, che simboleggia la manifestazione di Dio a tutti i popoli della terra, a tutte le razze, orientali, bianchi e neri. Il cristianesimo è così da quando nacque: cattolico significa universale. Per questo quello della Spagna è sempre stato un popolo universale e inclusivo che promuoveva la mescolanza tra razze in America, che si occupava dell’altro, il diverso, e lo faceva trattandolo da persona. Essere cattolici è l’antitesi dell’essere razzisti e antisolidali.
Inoltre [il Natale] è la celebrazione della famiglia e dell’infanzia, entrambi pilastri della nostra civiltà occidentale, si abbia o non si abbia fede. Perché sui vangeli, sulla cultura greca e sul diritto romano si fonda la nostra cultura, le nostre forme politiche, la nostra missione nel mondo.
Questo modo di vivere occidentale, universale, è ciò che rappresenta il Natale per credenti e non credenti. Un popolo che dimentica le sue radici spirituali e filosofiche non solo annichilisce se stesso, ma priva il mondo della possibilità di vederlo. Per questo nella comunità di Madrid celebriamo il Natale, celebriamo questa nascita meravigliosa. Pace in terra a tutti gli uomini di buona volontà. Pace e amore. Buon Natale e benvenuto a questo presepe che è di tutti.
Si ringrazia Davide Viganò per la collaborazione