Nuova Zelanda: sì alle nozze gay

Con 77 voti favorevoli e 44 contrari, il parlamento della Nuova Zelanda ha reso legale il matrimonio tra omosessuali. Il risultato è stato accolto dall’applauso proveniente dalle gallerie pubbliche della Camera, dove nello spazio aperto al pubblico, alcuni cittadini hanno cominciato ad esultare e a cantare la canzone d’amore maori Pokarekare Ana.
La Nuova Zelanda diventa così la prima nazione nella area asiatico-pacifica a legalizzare il matrimonio gay. Le coppie gay potranno sposarsi legalmente già da agosto. La nuova legge apre inoltre la strada all’adozione da parte di coppie omosessuali.
Verosimilmente beneficeranno della nuova legge anche le coppie australiane, che attraverseranno il Mar di Tasmania per vedere ufficializzate le unioni. La Chiesa, che pure aveva osteggiato la legge, esce così sconfitta nella battaglia politica con le lobby gay che, invece, sono riuscite ad averla vinta.

FESTA NEI LOCALI GAY. La parlamentare che ha sostenuto la riforma, Louisa Wall, esponente gay del partito laburista neozelandese, ha detto che la storica decisione del suo paese potrebbe aprire la strada a riforme simili negli altri paesi della regione. «La legge finora trattava gli omosessuali come degli esseri umani inferiori, mentre ora abbiamo sancito che lo Stato non può discriminare nessun cittadino», ha detto all’AFP. Grandi festeggiamenti a Cuba street, la zona della capitale Wellington famosa per i locali notturni e quelli frequentati dai gay.
La Nuova Zelanda va ad allungare la lista dei paesi che consentono il matrimonio gay, dopo Olanda, Belgio, Canada, Sudafrica, Argentina, Spagna, Portogallo, Norvegia, Svezia, Danimarca, Islanda e Uruguay, che ha approvato la nuova legge proprio questo mese.

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