Le lacrime della famiglia di Asia Bibi: «Abbiamo paura»

Ha il volto coperto, ma dagli occhi scende una lacrima. Sono le immagini, diffuse ieri da un servizio della Bbc, della quattordicenne Esham Masih, una dei cinque figli di Asia Bibi, la donna cristiana in carcere per un’accusa di blasfemia. Il marito di Asia, Ashiq, ha già altre volte raccontato la sua difficile vita dopo la condanna della moglie e all’emittente britannica conferma di riceve «minacce di morte» che costringono lui e i bambini a non poter «restare in un posto a lungo. Viviano nascosti e questo è molto duro, soprattutto per i figli che non possono sistemarsi o studiare regolarmente». La loro è una vita all’insegna della «paura», che è stata «distrutta». L’ultima volta che hanno incontrato la donna, a dicembre, è stato loro persino proibito di toccarla. «Così nostra madre Asia ci ha abbracciato e baciato attraverso le sbarre. In lacrime». Sono passati oltre duemila giorni da quando Asia è in prigione. Il suo processo, tra rinvii e forti pressioni da parte delle frange islamiste, sembra non avere soluzione ed è ormai appeso alla flebile speranza di un giudizio della Corte Suprema o di una grazia presidenziale. Altrimenti sarà eseguita la condanna a morte.

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