La satira dei musulmani curdi sullo Stato islamico

«Siamo barbuti, sporchi e ripugnanti, siamo senza cervello e non abbiamo niente nelle nostre teste». Così l’emittente curda irachena KurdSat Tv ha preso in giro gli uomini dello Stato islamico (Isis) mandando in onda una canzone interpretata da cinque finti islamisti. Barbuti, vestiti di nero, con alle spalle la bandiera jihadista, suonano il kalashnikov come fosse una chitarra, ballano con i teschi, agitano spade e bastoni. La satira contro il Califfato è simpatica e pungente: «La nostra lingua è pallottole e coltello, non abbiamo conoscenze nei nostri cervelli, spaventiamo donne e bambini», cantano. «Noi siamo Isis, noi mungiamo le capre anche se sono maschi», «combattiamo per il jihad e il sesso e siamo sereni e felici se vediamo il sangue», «noi uccidiamo la colomba in cielo e portiamo la storia nel presente». C’è spazio anche per una critica ai paesi arabi: «Noi siamo Isis e abbiamo le tasche piene di soldi del Qatar».

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