«Non mangiamo mica uova di dinosauro»

 

Quali sono i bisogni «speciali» delle persone affette da trisomia 21? Nessuno. Chi ha la sindrome di Down ha bisogno delle stesse cose di cui hanno bisogno tutti gli altri: educazione, lavoro, opportunità, amici «e un po’ d’amore».

 

È questo il messaggio che lancia il video realizzato dalla Fondation Jerome Lejeune, da Coordown e altre organizzazioni in occasione della giornata mondiale della sindrome di Down, che si celebra oggi. Nel filmato, molto simpatico, una ragazza trisomica spiega che i Down non hanno «bisogni speciali». «Saremmo speciali se avessimo bisogno di mangiare uova di dinosauro, se avessimo bisogno di indossare un’armatura d’argento gigante o se venissimo massaggiati dai gatti o ancora se avessimo bisogno di essere svegliati da personaggi celebri. Ma la verità è che noi abbiamo bisogno di quello che hanno bisogno tutti gli altri».

 

Secondo dati raccolti dalla Fondazione Lejeune, oggi nel 90 per cento dei casi i bambini che la diagnosi prenatale individua come Down vengono abortiti. Una strage di cui non si parla. Nel 2007, l’allora presidente del Comitato nazionale consultivo per le questioni etiche francese, il grande scienziato ateo Didier Sicard, disse: «La verità è che l’attività di diagnosi prenatale non ha come scopo il trattamento ma la soppressione [dei bambini con trisomia 21, ndr]. Così, questi screening rinviano a una prospettiva terrificante: quella di estirpare» i bambini Down.

 

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