Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241
Direttore responsabile
Emanuele Boffi
Giustiziata dal padre mentre il marito era in Iran in nome dell’islam. È successo nell’aprile scorso ad Ab Kamari, nella provincia di Badghis, in Afghanistan ad Halima, una giovane sposa, nemmeno ventenne, accusata, senza prove, di avere avuto un rapporto sessuale con l’uomo del quale era stata sorpresa in compagnia. A stabilire la tragica condanna per adulterio è stato l’imam Abdul Ghafur, evitando di consegnarla al governo, perché «è corrotto» e «vorrebbe dire liberarla». Le prove della sua colpevolezza, per l’imam, sono in cielo: «Voi stessi capite bene – dice rivolgendosi alla folla accorsa per assistere all’imminente esecuzione – perché non piove». A piangere Halima, freddata con due colpi di kalashnikov dal padre, c’è solo il fratello, mentre esplodono le grida «Allah è grande». Così ha detto il ragazzo che ha filmato la scena con un telefonino lo scorso 22 aprile 2013. La notizia era stata data già a maggio dalla tv indiana Ndtv, ma il video è stato diffuso solo ieri da El Mundo e dal Corriere. Ecco i due terribili minuti.
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