Eleonora Cimbro è una donna «violenta», una madre che usa il suo amore «per condannare ed escludere», una persona che discrimina i suoi simili. Il modo in cui la deputata del Pd è stata attaccata dai suoi compagni di partito, i giovani di “Diritti democratici”, è preoccupante e ha rilevanza politica.
CONTRO L’UTERO IN AFFITTO. Cimbro ha pubblicato il 4 maggio una foto su Facebook nella quale allatta suo figlio. E ha scritto: «A proposito di #surrogacy… Io continuo a credere che il legame che si crea tra una mamma ed un bimbo nella vita prenatale sia fortissimo e che nessuna mamma volontariamente doni il proprio figlio ad altri per altruismo… E questo legame dura #tuttalavita».
LE PAROLE DI RENZI. La presa di posizione contro la maternità surrogata della deputata dovrebbe essere popolare nel suo partito, visto che il leader e premier Matteo Renzi ha dichiarato a febbraio: «La stragrande maggioranza degli italiani condanna con forza pratiche come l’utero in affitto che rendono una donna oggetto di mercimonio: pensare che si possa comprare o vendere considerando la maternità o la paternità un diritto da soddisfare pagando mi sembra ingiusto».
ACCUSE DEM. Eppure gli stessi membri del Pd hanno attaccato Cimbro accusandola di «usare il gesto più amorevole che un essere umano possa fare verso un suo simile per dire esattamente il contrario di quello che il suo gesto rappresenta: che ci sono amori, figli, che sono meno amori, meno figli di altri. Esattamente come i nostri avversari ideologici e politici più estremisti, fanatici e scorretti, lei usa la difesa dell’amore, per escludere l’amore».
PD INAFFIDABILE. Il testo di accusa dei ragazzi dem è stato subito ripreso dalla senatrice Pd Monica Cirinnà, promotrice della legge sulle unioni civili e paladina dei diritti senza doveri. Da che parte sta allora il Pd? Per ora ondeggia come una banderuola al vento, ma di certo non è dalla parte delle donne, visto che sembra incapace di reagire davanti a chi insulta una madre solo per aver detto che nessuna donna “regalerebbe” mai volentieri suo figlio. Anche le femministe di SeNonOraQuando Libere hanno chiesto a Renzi di intervenire, ma il loro appello è scivolato via come l’acqua sulla pietra. Da quando si sono schierate contro la maternità surrogata, non se le fila più nessuno.