Unioni gay. Forse è vero che è passato il tempo del Family Day, ma il popolo delle famiglie non rinuncerà a farsi sentire
«Se stiamo pensando a un nuovo Family Day? Siamo possibilisti. Ma rispetto ad allora c’è un grosso lavoro da fare, sia per capire quello che davvero sta succedendo a livello di legge sia per sensibilizzare e cercare una condivisione tra le diverse associazioni che possono essere interessate». Nel 2007 Jacopo Coghe aveva 23 anni e faceva il servizio d’ordine alla manifestazione che riempì piazza San Giovanni mentre il governo Prodi lavorava ai Dico, una proposta di regolazione dei diritti dei conviventi poi naufragata. Oggi come presidente della Manif Pour Tous Italia guarda con preoccupazione a quello che si legge sui giornali circa la regolazione dei diritti delle coppie omosessuali e di quelle conviventi eterosessuali cui sta lavorando il Parlamento. «La cosa più preoccupante – dice a Tempi – è la sequenza: le legge sull’omofobia, poi le unioni civili. Prima mettono dei paletti rispetto a quello che si può dire o non dire e poi si passa al matrimonio. L’altro capitolo di grande preoccupazione è quello delle adozioni: ci sono di mezzo i diritti dei bambini».
«La senatrice le cerca sempre le maggioranze alternative», attacca Maurizio Sacconi, capogruppo Ncd al Senato e primo firmatario di una proposta di legge sul tema decisamente lontana da quella di cui si discute in questi giorni e che è sul tavolo della commissione Giustizia del Senato al pari di quella della senatrice Cirinnà. «Io credo – prosegue Sacconi – che chiunque cercasse la divisione della maggioranza su temi come questi che sono più che politici si assumerebbe una grave responsabilità. Dobbiamo lavorare sulla base del reciproco ascolto alla soluzione dei problemi concreti che possono vivere due persone dello stesso sesso o di sesso diverso che convivono».
Ncd si fa dunque portavoce delle esigenze di chi, cattolici e non solo, crede che una tutela delle persone conviventi, indipendente dal loro orientamento sessuale, sia attuabile senza bisogno di “scomodare” il matrimonio (o un simil matrimonio) e dunque senza mettere in discussione l’idea di famiglia. È sostanzialmente la posizione del Forum delle associazioni familiari, che del già citato Family Day del 2007 fu uno dei protagonisti. «Noi riteniamo – interviene il presidente Francesco Belletti – che la regolazione delle unioni civili non debba essere qualificata per orientamento sessuale, ma che si debbano regolare i diritti individuali soprattutto per tutelare la parte debole della relazione. Non bisogna inseguire un ipotetico diritto alla famiglia, ma regolare una forma di convivenza che ha anche aspetti patrimoniali, avendo ben presente che la famiglia è tutta un’altra cosa, fondata sulla differenza sessuale, come hanno ribadito anche le ultime sentenze della Corte Costituzionale».
E ai conti chi ci pensa?
La chiave, per chi non vuole sentir parlare di matrimonio omosessuale, è limitarsi a una regolazione dei diritti e doveri di relazione, puntando anche sul fatto che qualcosa di diverso sarebbe assolutamente insostenibile per le casse dello Stato. Lo sa bene Maurizio Sacconi che da ex ministro del Welfare ha fatto i conti: «La Costituzione – spiega – riconosce il matrimonio solo alla coppia naturale in relazione alla sua propensione a procreare e a quell’istituto fa seguire tutta un serie di provvidenze, la cui più emblematica è la pensione di reversibilità per la quale noi spendiamo (sono dati del 2010) 41 miliardi all’anno pari al 2,6 per cento del Pil che è la percentuale più alta in Europa. Un istituto di questo genere è già costoso ed estenderlo significherebbe metterlo in discussione».
A sinistra invece, si punta a interventi più audaci, in cui le unioni omosessuali restano solo nominalmente diverse dalle nozze. D’altronde l’Associazione delle famiglie arcobaleno accetta anche le proposte di legge più “spinte” solo in nome del compromesso, in attesa di approdare al matrimonio vero e proprio. Che è esattamente quello che le associazioni pro famiglia vogliono scongiurare. Tanto è vero che una delle preoccupazioni maggiori è quella di non lasciare spazio alla cosiddetta giurisprudenza creativa. «Ricordo – osserva Belletti – un giudice di Bologna che in una sentenza istituì l’affidamento a una coppia, che non esiste nella legge: esiste affidamento alla famiglia o al singolo. È ovvio che simili casi ci fanno preoccupare».
Riprende Sacconi: «Se pensassimo di estendere l’istituto matrimoniale o simil matrimoniale ad altre relazioni affettive noi metteremmo in crisi tutto il nostro modello sociale che è fondato sul modello antropologico naturale. Peraltro non basterebbe nemmeno una legge che riconoscesse un simil matrimonio e non gli applicasse la pensione di reversibilità perché poi questa potrebbe conseguire per via giurisprudenziale nel nome della parità di trattamento una volta che fosse riconosciuta la coppia e le fosse data evidenza pubblica con un registro». «Quella che è stata buttata in pasto alla opinione pubblica – aggiunge Belletti – è una delle proposte più estremiste, in commissione Giustizia ci sono delle proposte di legge molto più leggere. Di fatto non c’è un testo di cui Renzi si è assunto la titolarità e questo significa che c’è spazio per discutere».
Ecco, discutere. Significa portare in piazza le persone? C’è lo spazio per un nuovo Family Day? I cattolici al governo lo riterrebbero utile? «Assolutamente sì», dice Sacconi. «È fondamentale sollecitare le coscienze a ragionare sull’uomo, sollecitare qualunque persona credente o meno a ragionare sull’uomo. Perché le nostre società occidentali in crisi, economica e sociale e demografica, hanno bisogno di ripartire dall’uomo e purtroppo quando si parla di questi temi cosiddetti etici, come sempre li si affronta dal lato del desiderio della persona, dimenticando di considerarne le ricadute su altre persone, minori soprattutto, e sull’intera società».
«Non ci metteranno in un cassetto»
Il milione di persone mobilitate, un dibattito efficace (i Dico furono poi accantonati) e di fatto il riconoscimento pubblico di un popolo, non solo cattolico, che sull’onda del referendum sulla Legge sulla fecondazione assistita, si dimostrava in grado di condizionare il dibattito pubblico. Sono tempi lontani e la situazione adesso è molto diversa, nel paese e nella stessa Cei che nel Family Day del 2007 ebbe un ruolo attivo. Lo riconosce Francesco Belletti, rilanciando però sulla necessità di inventare forme nuove per far vivere un dibattito necessario al paese: «Le condizioni sono molto cambiate. Però siamo convinti che sia necessario un segnale di orientamento popolare, per far vedere come la pensano le persone. Consapevoli che questa è una battaglia non solo cattolica ma di cittadinanza italiana. Ci sono valori del nostro paese che oggi una certa deriva ideologica vuole modificare. Il Family Day lo abbiamo fatto nel 2007. Oggi ci potrà essere un’altra cosa. La vera potenza di quell’esperienza fu l’efficacia: non si poteva girare la testa dall’altra parte. L’anno dopo abbiamo raccolto un milione di firme per chiedere una modifica fiscale in favore della famiglia: sono in un armadio. Idem poco tempo fa con la campagna “Uno di noi” che chiedeva leggi a tutela dell’embrione: la Commissione europea ha cestinato quasi due milioni di firme. Non importa, troveremo altri canali. Il punto è che non vogliamo farci chiudere in un cassetto».
Articoli correlati
58 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
Mi intrometto brevemente, vista la presenza su questa pagina di quelli che “il DDL Scalfarotti non mette a rischio la libertà d’opinione”. Vorrei che costoro leggessero il post lasciato da tale Cristian Loria sulla pagina FB delle Sentinelle di Ferrara.
Il commento in questione si riferisce alla veglia di oggi, appunto a Ferrara. Ad una VEGLIA, non ad un’aggressione/pestaggio/strage. Fin qui ci siamo, Bifocale?
Copio e incollo solo la parte più cordiale:
“VOI SIETE OMOFOBI
Con una pena di 1 anno e 6 mesi ci si pulisce il culo!
Ci vuole l’ergastolo.”
Tanto per chiarire, casmoai ve ne fosse bisogno, quale uso si intenda fare del DDL in caso di approvazione.
Perchè secondo te glielo danno davvero l’ergastolo alle Sentinelle? Perchè lo dice tal Cristian Loria da Ferrara?
E’ vero quel che dici.
L’ergastolo no, ma un anno e sei mesi sì.
E con altri sei mesi di rieducazione coatta presso una delle strutture di associazioni della galassia lgbt.
E siti come questo verranno chiusi, si imporrà il silenzio.
Quello è il nuovo volto dell’antisemitismo, rendetevene conto.
In Italia si sta preparando una stagione di repressione brutale, che farà rimpiangere il vecchio comunismo, almeno i detenuti politici non li violentavano.
Ma nei sei mesi di rieducazione, in cui il condannato è alla mercè di quelli lì, chissà????????
E se ti ribellerai e oserai opporti, quelli presenteranno un resoconto al magistrato che segue il tuo caso, in cui si dice che sei recalcitrante e non hai imparato, cioè, sei ancora omofobo.
Il matrimonio è solo tra uomo e donna. Sono contrario ad altri riconoscimenti perché creano confusione, disorientano, scimmiottano la famiglia vera, naturale, mettendola in ridicolo. Comprensione per tutti, regime giuridico solo per le situazioni positive, effettive.
Eppure io son convinto che basterebbe una frase sola, ma finalmente chiara e inequivocabile da parte di sua Santità Francesco I, magari in diretta in mondovisione, a spazzare via il tiepido conformismo di molti.
In effetti, nel mio piccolo, nel quando mi è capitato di sviscerare l’argomento, tanti che sono inizialmente allineati al pensiero unico cambiano idea…
Informazione vera e autorevole ci vuole.
Il Papa le frasi le dice, poi ci sono i sordi.
E c’e’ Repupplica che distorce i suoi discorsi.
Per esempio, che il matrimonio sia per uomo e donna non ci piove.
Il Papa di prima su questi temi martellava gli zebedei del mondo intero con cadenza quasi quotidiana.
Questo non ha impedito a 35 paesi di riconoscere le unioni gay e a lui di doversene andare.
E’ Papa Francesco ad essere popolare perchè non è ossessionato da questi temi, non le idee di uguaglianza as esserlo perchè il papa ne parla meno.
La sentenza della Suprema Corte n 138 del 2010 recita:
“l’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri…”
“… nell’ambito applicativo dell’art. 2 Cost., spetta al Parlamento, nell’esercizio della sua piena discrezionalità, individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per le unioni suddette, restando riservata alla Corte costituzionale la possibilità d’intervenire a tutela di specifiche situazioni. Può accadere, infatti, che, in relazione ad ipotesi particolari, sia riscontrabile la necessità di un trattamento omogeneo tra la condizione della coppia coniugata e quella della coppia omosessuale, trattamento che questa Corte può garantire con il controllo di ragionevolezza….”
Bum !
Fran’cesco, apposta io ho scritto in diretta in mondovisione…
In ogni caso ci vuole una presa di posizione netta su questi temi.
Ohhhhhhhh BRAVO!
Per una volta sono d’accordo con Stoppani.
Ci vorrebbe proprio che il Santo Padre si smascherasse davanti a milioni di persone, mandando all’aria tutto il lavoro mediatico fatto finora.
Per una volta Bergoglio sarebbe onesto.
Per una volta non sarebbe falso e ipocrita.
Dubito che l’ufficio marketing del Vaticano permettera una cosa del genere.
Ma quando lo capirete che la chiesa non esiste?
Shiva, hai fatto un po’ di errori di grammatica. Hai scritto “Santo Padre” con le maiuscole. E anche Vaticano, cavolo!
La Chiesa non esisterebbe?
Te soffri di allucinazioni deliranti, caro mio.
L’ONU, le ONG che ci sguazzano intorno, la CEE, Washington non esistono in quanto tali, ma solo come propaggini di lobbies finanziarie e gruppi di potere globale.
Ci vorrebbe davvero un family day, ma organizzato bene, coinvolgendo tutte le associazioni, le parrocchie e anche le altre confessioni religiose (musulmani, cristiani non cattolici) con cui condividiamo le battaglie a favore della vita. Non é vero che abbiamo perso, che i tempi sono cambiati.
Le persone che comprendono i danni che potrà fare la cultura queer dovrebbero intensificare le proprie iniziative culturali: qualcosa di analogo a quello che fanno le lobby gay con il gay pride. Non dovrebbe essere difficile mostrare la Bellezza della vita familiare di fronte alle mostre sadomaso e alle sconcertanti strumentalizzazioni di minori attuate dai seguaci della Ghiandola Prostatica. Il Family Day può essere un’idea, ma non basta. I vescovi sono ormai divisi tra loro, non possiamo aspettarci nulla: tutto e’ nelle mani di noi laici, come testimonianza personale e comunitaria nelle “periferie” dell’esistenza.
Sicuramente sarebbe efficace far sì che l’opinione pubblica si renda conto del vero contenuto delle proposte dela lobby gay: finora se ne ha un’immagine edulcorata dai media, che punta sul sentimento, e oscura la violenza insita in certe posizioni. Come nel caso delle sentinelle, che fanno fuoriuscire l’aggressività e il totalitarismo che alberga in questa gente, che su Tempi abbiamo imparato a conoscere in tutto il loro egoismo ed egocentrismo e menefreghismo.
Per esempio, rendere noto a tutti che per queste menti illuminate ad un bambino non interessa affatto di chi sia figlio, come un qualsiasi Cicciobello, o l’idea di educazione-corruzione che hanno dell’infanzia.
Sono sicura che ci sarebbe un effetto Grillo : un conto è accettare come un fatto di folklore o gossip la campagna continua di Repubblica e Corriere sulle coppie di maschi o di femmine che si amano tanto, un conto è conoscere da vicino questa gente.Dai frutti si conosce l’albero.Se li conosci, non affidi loro i tuoi figli.
giovanna, la rai,( ma anche mediaset) soprattutto nei programmi contenitori affidati ad attricette o conduttrici scaltre e ben indottrinate, stanno facendo il lavaggio del cervello dagli adolescenti ai nonni, stacchiamo la spina dalla tv tutta. a quando una campagna per liberarci dal canone rai?
Il punto è che la gente i gay li conosce già da vicino. Sono l’amico che è venuto con me in Bosnia a portare aiuti durante la guerra e la coppia che gestisce il miglior negozio di fiori che conosca ( li prendo sempre in giro perchè alla visita militare nei test psicologici c’era la domanda se mi piacevano i fiori e se avrei fatto il fioraio, cose evidentemente sintomatiche di una virilità non degna di un guerriero, loro replicano che Hightower il colosso nero del serial “Scuola di Polizia” fa appunto il fioraio e ci facciamo grasse risate). La coppia di amici da lunga data della mia compagna (che adorano, ricambiati, le mie bimbe), Sempre la mia compagna va a lezione di yoga da una coppia di lesbiche e la fidanzata del gestore del circolo Arci che frequentiamo ha convissuto con una donna prima di tornare ad un rapporto etero. Il 90% del merito del cambio di mentalitè rispetto ai gay è dei gay stessi, che hanno smesso di nascondersi.
Bene, se cosi’ fosse la realta’ si mettessero in testa che l’immagine dei gay che passa in TV e nei gay pride e’ tutt’altro, e rovina al 100% l’immagine di quotidianita’ che vogliono dare.
Ma sono convinto che non tutti sono cosi’…
@Giovanni Cattivo
Infatti il problema non sono i gay, che sono persone come tutti e come tali vanno rispettati. E neanche – in senso stretto – le unioni civili. Il problema è l’ideologia che sta alla base della posizione culturale che vuole pretendere di eliminare le differenze tra l’identità maschile e femminile. Per questo la maggioranza delle persone, pur non essendo “omofoba” e apprezzando i gay per vari motivi, non accetta di concepire come famiglia “naturale” le unioni tra persone dello stesso stesso.
Dato e non concesso che questa famosa “teroia del gender” esista davvero e che davvero voglia eliminare le differenze tra l’identità maschile e femminile., che è una panzana grossa come una casa non è questo il punto.
Le coppie omosessuali hanno di ritto a essere riconosciute come “formazioni sociali” (Corte Costituzionale) a “ottenere il riconoscimento giuridico con annessi diritti e doveri” (sempre la Suprema Corte) e “quali titolari del diritto alla vita famigliare e nell’esercizio del diritto inviolabile di vivere liberamente una condizione di coppia e del diritto alla tutela giurisdizionale di specifiche situazioni, segnatamente alla tutela di altri diritti fondamentali, possono adire i giudici comuni per far valere, in presenza di specifiche situazioni, il diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”. (Corte di Casszzione”
Queste sentenze dicono l’opposto di quello che sostiene Sacconi cioà che i diritti delle coppie gay vadanoi regolati su base privatistica. Styiamo parlando di questo , non di filosofia o antropologia- Il progetto di legge sulle unioni civili riguarda menage familiari e problemi di tutti i giorni, non di identità sessuale, comunque la si pensi in proposito.
@Giovanni Cattivo
E’ dalla conferenza dell’ONU di Pechino del 1995 sulla condizione femminile che la lobby LGBT ha reso pubblica la propria teoria del gender, già esistente da decenni, e che peraltro non è univoca e prevede varie declinazioni politiche.
Il punto è che, data la contrarietà della maggioranza dei popoli al l’agenda LGBTQI, l’attività lobbistica si è da tempo spostata dai parlamenti democratici alle istituzioni giuridiche come tribunali e corti più o meno supreme, che hanno addirittura rovesciato decisioni del potere legislativo, come dimostrano gli esempi italiano e californiano. Quindi al di la’ del merito dei provvedimenti, si è arrivati a situazioni di vera e propria emergenza democratica, e non solo in ambito “nuovi diritti”, ma anche nell’ambito dei meccanismi di funzionamento dei sistemi democratici (referendum e legge elettorale in primis).
Non mi sembra. Dal 1989 35 parlamenti hanno votato leggi che in varie maniere riconoscono le unioni gay. Il divorzio è stato approvato da tutti i governi del mondo meno due (Filippine e Vaticano) L’aborto è legale nel 90% degli stati del mondo La fecondazione assistita eterologa è stata approvata dai parlamenti di Spagna, Svizzera, Repubblica, Ceca, Finlandia ecc ecc. Non direi proprio che la via preferenziale per introdurre normative che non condividete sia di ricorrere ai tribunali che coartano la volontà del popolo fedele.
E comunque questa via mi pare tut’altro che sbagliata, il sig Loving dovette ricorrere alla Corte Suprema Usa per poter sposare una donna nera in uno stato dove tutte le istituzioni e la stragrande maggioranza della popolazione erano ferocemente contrari.
Emergenza democratica anche allora?
@Giovanni Cattivo
Certamente anche nel caso del razzismo negli USA si è fatto ricorso a strumenti lobbistici per superare vincoli parlamentari, e certamente quell’iniziativa fu importante per quella coppia, ma non minacciava l’autonomia del congresso. Non sono tra quelli che sostengono la democrazia solo quando fa comodo: anche se rischia di di stare tirrannia, e’ un rischio da correre. Ma resta il fatto che ora stiamo parlando nel merito di qualcosa di ben diverso dal razzismo – che era contrario alla costituzione USA e riguarda la dignità delle persone nere – perché non stiamo parlando della dignità dei gay (che è fuori discussione), bensì del riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso come matrimonio, per le quali è del tutto evidente che esistano sentenze contrapposte e che addirittura “minacciano” il
Parlamento di intervenire…
Il caso Lovingf minacciava , anzi annullava, contraddiceva, buttava nel cestino l’autonomia delle istuituzioni legilsative e giudiziarie della Virgina chew avevano votato una legge contro i matrimoni interrazziali e avevano respinto il ricorso del sig Loving.
Mi pareva che fossi tu che volevi prescindere dal merito per segnalare un pericolo democratico per via del metodo usato. Mettiti d’accordo con te stesso.
In ogni caso a mio giudizio non ci sono nè problemi di metodo, nè problemi di merito. La Corte Costituzionale ha segnalato al Parlamento un vuoto legislativo che apre una contraddizione tra la concezione del matrimonio che avevano i costituenti che loro non vorrebbero superare per via ermeneutica (anche se secondo me e altri ci sarebbero ottime ragioni per farlo) e il dovere di rispettare il diritto delle coppie gay ad avere una vita familiare.. Probabilmente a settembre un parlamento democraticamente eletto sanerà questa contraddizione, forse pure a larga maggioranza. Dove sta il problema?
“Diritto ad avere una vita familiare”???
Diritto ad avere una vita ce l’hanno, ci mancherebbe.
Familiare sara’ dura, visto che per definizione non possono procreare (all’interno della coppia)
Sono le esatte parole che ha usato la Corte di Cassazione. Finora è lei e non tu a decidere cosa è famiglia per la legge italiana.
@Giovanni Cattivo
La sentenza del caso Loving vs Virgini era giusta sia nel merito (naturalmente), che nel metodo (perché aboliva una legge definendola incostituzionale). Nel caso italiano dei matrimoni gay la Corte non si è limitata a esprimere un giudizio di costituzionalità, ma ha anche suggerito al parlamento come legiferare sulla questione squisitamente politica del riconoscere o meno a una coppia con due persone dello stesso sesso dei diritti paramatrimoniali. Il problema democratico sarà sanato de il parlamento – prima di abolire la corte per manifesta incompetenza – approverà una legge che rende più esplicito che quella società naturale fondata sul matrimonio che Togliatti e De Gasperi intendevano come famiglia non è quella omosessuale. Ci aveva provato anche Clinton negli USA, ma si era dimenticato della corte…
A parte che la Corte Costituzionale non legifera, forse intendevano “ad avere una vita familiare” non a “formare una famiglia loro 2″…
Giovanni, mi sono documentato un po’.
Spero di essermi sbagliato ma NON si parla di “famiglia”:
il “diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia”, derivante invece immediatamente dall’art. 2 Cost., comporta che i singoli (o entrambi i) componenti della “coppia omosessuale” hanno il diritto di chiedere, “a tutela di specifiche situazioni” e “in relazione ad ipotesi particolari”, un “trattamento omogeneo” a quello assicurato dalla legge alla “coppia coniugata”, omogeneizzazione di trattamento giuridico che la Corte costituzionale “può garantire con il controllo di ragionevolezza”.
…
@ Franc’esco
Ho riportato degli estratti della sentenza della Cassazione in un post precedente, parla esplicitamente di “diritto alla vita familiare” delle COPPIE gay.
Il richiamo al’articolo 2 è funzionale al fatto che (e qui rispondo anche a Cisco) che le nostre Corti non hanno ritenuto di dover introdurre per via giurisdizionale il matrimonio egualitario fermo restando l’obbligo di rispettare i suddetti diritti.
Quindi hanno fatto due cose: hanno invitato il legislatore a rispettare i diritti ex art 2 delle coppie gay con un istituto a sua scelta (matrimonio egualitario, unioni civili, ecc) e chiarendo che in specifiche situazioni avrebbero garantito l’uniformità di trattamento delle coppie gay con quelle etero anche per via giurisdizionale in assenza di legge.
Questo perchè, ovviamente e sottolineo ovviamente , quanto previsto dall’articolo 2 che fissa i diritti fondamentali della persona fa premio su tutto.
Tengo a precisare che questa è una posizione molto prudente, il fatto che il matrimonio non sia stato aperto alle coppie gay non dipende dal fatto che queste non siano famiglie (cosa pacifica per tutte le corti) ma che i costituenti hanno fatto riferimento alla definizione di matrimonio del Codice Civile del 1942. La cosa mi pare bizzarra visto che la maggior parte degli articoli sulla famiglia presenti in quel codice sarebbero oggi dichiarati incostituzionali senza indugio.
Goivanni, il passaparola funziona sempre male.
Soprattutto quando la “parola” parte da siti di parte… su queste cose non si scherza, si rischia di passare per pallisti.
Ripeto, spero di sbagliarmi.
@Giovanni Cattivo: “Il 90% del merito del cambio di mentalitè rispetto ai gay è dei gay stessi, che hanno smesso di nascondersi.”
Allora deve soltanto sperare che coloro che tutt’ora si nascondono continuino a farlo. Non sia mai che ne scoprissimo delle belle!
Intanto i gay che si sono fatti vedere in questo weekend in piazza sono:
– ridicoli
– pochissimi
– buffi
– senza idee
(almeno a giudicare da quelle poche foto che girano in rete).
io essendo di roma non ho esperienze dirette di quello che è accaduto sabato un po’ in tutta italia, a Roma il 7 luglio i partecipanti al pride a me non sono sembrati ridicoli, erano tantissimo, pochi erano buffi e tutti sembravano avere le idee chiarissima su cosa volere
Beh, dalle foto che le vostre lobby fanno girare in rete non si direbbe… cambiate lobby
(tantissimi? 200-300? come sempre non fate vedere foto dall’alto…. salvo contestare i numeri delle sentinelle, quando si dice che sono 500 invece di 450)
se fossero le lobby LGBT (ripeto, non sono le mie, non sono gay e non appartengo a nessuna organizzazione o, come si diceva una volta, non ho tessere) a far girare le foto forse sarebbero diverse, non lo so. A roma il 7 giugno (ho scritto luglio, cavoli :-() c’erano ben più di 300 persone 🙂 ma poichè non amo dare i numeri a caso non so quantizzarli, diciamo almeno diverse migliaia
giovanni, possiamo ancora scegliere chi frequentare, o il ministero di salute pubblica ci obbligherà ai SERVIZI SOCIALMENTE UTILI?
Cioè tutta la violenza di questi “depravati” gay sarebbe dire che ai figli non interessa affatto di chi sono i genitori e qualche pernacchia alle sentinelle? Ma per favore guardati in giro e renditi conto invece di quanta violenza c’è per esempio nel ritenere che una donna dovrebbe essere obbligata a portare avanti una gravidanza quando non lo vuole fare.
Semplicemente vergognati… hai le allucinazioni.
Vergognati tu che io non mi permetto di imporre a nessuno di fare quello che ritengo giusto per me
Allora, Filo, se vedi una donna picchiata per strada da un uomo, non osare interrompere quello che l’uomo sta facendo: evidentemente per lui è giusto farlo.
Edo, Edo … se un uomo per strada vuole picchiare se stesso è liberissimo di farlo, ma se prova a picchiare qualcun’altro (uomo, donna o bambino che sia) la cosa va oltre le libertà personali … mi sembra così ovvio 🙂
Certo che è ovvio, Nino, ma la mia provocazione era rivolta a Filo sull’aborto: se una madre prova ad uccidere il proprio figlio, nella pancia o meno poco importa, la cosa non va oltre le libertà personali?
È inutile fare una legge sulle unioni civili che non preveda reversibilità delle pensioni. In meno di un anno la Corte Costituzionale con una sentenza additiva riconoscerebbe tali diritti. Bisogna accettare le cose come stanno, sono passati i tempi in cui noi cattolici potevamo contare sull’opinione pubblica. Sono anni che i media (la Repubblica in testa) ci danno battaglia in tutti i modi. Rispetto al 2007, la coscienza dei cittadini italiani è cambiata e insensibile, ahimè, alla dottrina Cattolica. Siamo stati sconfitti ed è ridicolo non riconoscerlo.
La chiesa è sempre in ritardo sulla civilita perche di norma è contro i diritti civili per un semplice motivo:
emancipano l’individuo, rendendolo libero.
Mentre la chiesa vuole dominare e trasformare tutti in “pecorelle”, ma ormai è troppo tardi, ha perso e questo suo obiettivo non potra mai essere raggiunto.
L’unica cosa che puo fare è cercare di contenere i danni e conservare il potere che le è rimasto.
Ma noi cercheremo di eliminare anche quello.
Perche la legge sulle unioni civili non dovrebbe prevedere la reversibilita? E’ assolutamente incostituzionale, discriminatorio ed assurdo..
l’unico elemento costituzionale è il matrimonio fra uomo e donna e alla procreazione che ne deriva.
Il resto è una forzatura che impoverisce la libertà e la volontà e l’amore della persona.
Un progetto di matrimonio che si fonda su un amore ti sposo finchè dura poi arrivederci è un puro atto di egoismo, la fedeltà nel tempo è segno di grande umanità, non riduciamo gli uomini a conigli.
Non ha senso concedere diritti al di fuori della famiglia, è una forzatura di buonismo in nome dell’egoismo o della supposta autodeterminazione.
I nostri politicanti specie a sinistra: diamo diritti a tutti altrimenti discriminiamo, in questo modo si discrimina chi ne ha veramente diritto.
Ulteriore disastro sociale è il riconoscimento delle copie omosessuali che di copia hanno solo il fatto di essere in due, tutte le copie non sono uguali per nulla lo dice la realtà che in quest’ambito è sempre dimenticata
“l’unico elemento costituzionale è il matrimonio fra uomo e donna e alla procreazione che ne deriva”
Questa è solo una vostra perversione mentale.
Svegliatevi da questo incubo religioso e riconcilatevi con la realta.
“Un progetto di matrimonio che si fonda su un amore”
Si l’amore è eterno finche dura..
ci sono tante altre cose, la complicita ecc.. il sentimento si trasforma in mille modi ma puo capitare che l’amore e il senitmento finiscano davvero.
In quel caso staccare la spina è la sola cosa matura e resposanbile da fare per no avvelenare la vita a se stessi e a chi sta intorno.
La chiesa e l’estremismo religioso ve lo impediscono perhce va contro i loro interessi.
Iniziate a diventare persone mature, persone normali.
Perversi sono quelli che …utero e ano sono ugual passatempo.
Perversi son quelli che si vanno a comprare i bambini negli stati canaglia.
Perversi sono quelli che insegnano nelle scuole come utilizzare i lubrificanti a base d’acqua.
Perversi coloro che intendono distruggere la loro stessa origine, perché odiano la loro stessa vita e non la sopportano, e così vogliono mortificare la società che li circonda con la loro falsa “creatività” al grido di tutto si trasforma!
shiva, che ti piaccia o no la costituzione è quella. e non solo quando ti fa comodo. ed è laica e non confessionale.
La Costituzione non c’entra nulla e non dice nulla sulle comunita Lgbt e i loro diritti.
Risparmiati le super-cazzole, le interpretazioni e le manipolazioni sui suoi articoli per dire quello che ti fa comodo perche è tutto tempo sprecato.
Occorre legiferare e bene, per assicurare i diritti alle coppie omosessuali, alla faccia vostra.
Con un governo clericale come quello di Renzi è difficle ma….
spero abbiate capito che è solo questione di tempo.
Alla fine, come accaduto tante volte nella storia, anche la chiesa volente o nolente, si adeguera.
shema 101, quando si legifera il punto di riferimento è la costituzione e non donna moderna. e le supercazzole che dici tu dove le metti. statti a cuccia.
Viccrep la spara grossa: “l’unico elemento costituzionale è il matrimonio fra uomo e donna e alla procreazione che ne deriva.”
Primo, che i bambini nascono (certamente per volontà divina) tranquillamente anche al di fuori del matrimonio. Secondo, che vi sono molteplici ragioni, anche di scelta, per cui coppie sposate non hanno figli, non per questo il loro matrimonio è invalidato o loro sono meno ‘coniugi’ di altre coppie con figli, tant’è che se due ultrasessantenni si sposano il loro matrimonio è assolutamente valido e legale a tutti gli effetti. Mi permetto quindi di confutare la tesi secondo la quale la finalità del matrimonio sarebbe solo ed esclusivamente la riproduzione. Oltretutto, nell’ultimo secolo la popolazione mondiale è trilplicata (con tutti i problemi che ne conseguono…), ma di che si ha paura, che ci estinguiamo perchè anche le coppie dello stesso sesso possono sposarsi?
certo la finalità del matrimonio è il dono reciproco del proprio amore capace di generare un altro amore, ma può succedere che ciò non accade e la copia cerca l’adozione o sceglie di manifestare il proprio amore in scelte sociali, iella la famiglia.
La convivenza 8proviamo a stare insieme è già una negazione del progetto di amore, è un misurarsi più che un donarsi.
Certo che Dio che ci conosce bene del matrimonio ne ha fatto un sacramento perché con il suo aiuto l’amore possa crescere fino ad essere una cosa sola.
Il progresso vuol distruggere questo in nome di una falsa libertà che vuol accondiscendere ogni capriccio.
L’uomo apparentemente libero è schiavo del progresso e del consumo iniziando a consumare dal proprio corpo, e per nascondere questa sua povertà attacca la chiesa, anima della vita in cristo
Kontiki.
duemila anni fa un uomo e’ stato “sconfitto” perche’ messo in croce…
dimentichi che i terzo giorno è risorto
è risorto e poi 2000 anni di cristianesimo. lo disse anche:”il cielo e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno”(Mt 24,35). rassegnati, non prevalebunt. in un modo o in un altro.
Dite a me?
Ma io sono d’accordo, la mia era una risposta a chi diceva “Siamo stati sconfitti ed e’ ridicolo non riconoscerlo”…