Il 7 e 8 ottobre scorsi i centri sociali di tutta Italia hanno organizzato le “Giornate nazionali del raccolto”, ma non si trattava né di grano né tantomeno di un altro prodotto agroalimentare, bensì di Cannabis. Un evento a cadenza stagionale, questo infatti dovrebbe essere il tempo dell’avvenuta maturazione e raccolta delle piante di cannabis. Solo a Roma la produzione non è ancora maturata, per questo motivo la “Sagra della marijuana libera” sarà festeggiata domenica 22 ottobre. Al rientro del sindaco dalla convention di Milano.
Pro Rutelli e pro spinelli
Per sostenere le “giornate di raccolto della Cannabis” Gloria Buffo (DS), Paolo Cento (Verdi), Fiorello Cortiana (Verdi), Giorgio Gardiol (gruppo Misto), Luigi Manconi (Verdi), Giuliano Pisapia (gruppo misto), Giovanni Russo Spena (Misto- Rifondazione Comunista) ed Ersilia Salvato (DS) hanno firmato un appello per accelerare il processo di legalizzazione delle droghe leggere. La proposta di legge per lo “spinello libero” è stata sostenuta anche da Arci Gay, Arci nuova Associazione, Cgil dipartimento delle politiche sociali, il Manifesto, Luigi Saraceni (DS), Nichi Vendola (Rifondazione), ed i parlamentari Verdi Gianni Mattioli, (attuale Ministro per le politiche Comunitarie), Alfonso Pecoraro Scanio (attuale Ministro per l’Agricoltura) e Mauro Paissan. L’aspetto più singolare dell’intero vicenda riguarda però la politica “salutista” dei Verdi. Gli ambientalisti che tanto si preoccupano del cibo che mangiamo, della carne, del latte, della verdura e della frutta che consumiamo, che ci terrorizzano ogni giorno con i moniti sull’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo, ci propongono adesso di assorbire a polmoni bene aperti il fumo di cannabis.
La marjuana fa bene? Ditelo agli inglesi
Se non altro abbiamo capito che non tutte le piante devono essere protette, alcune è meglio fumarsele. C’è poco da scherzare, secondo studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, del National Institute on Drug Abuse (NIDA) del Ministero della Sanità USA, del Ministero della Ricerca francese, del Ministero degli Interni britannico, e di un numero sempre maggiore di rapporti medici di Svezia, Paesi Bassi, Stati Uniti, ecc, fumare la cannabis provoca effetti gravissimi sullo stato di salute dei consumatori. Sono stati comprovati, problemi respiratori, al cervello, al sistema nervoso e immunologico, al sistema cardiocircolatorio e a quello riproduttivo. Nonostante le sparate propagandistiche che parlano di marijuana ed hashish come sostanze totalmente innocue, Jack Straw ministro degli Interni del Regno Unito ha commentato questa settimana la proposta di legalizzare la cannabis come “pazzesca” perché “la cannabis produce danni a breve ed a lungo termine. I danni a lungo termine includono il cancro”. “É ormai certo – ha detto Straw al Telegraph- che la cannabis è tra due e quattro volte più cancerogena che il fumo di tabacco. La legalizzazione della Cannabis significherebbe aumentare il consumo di una sostanza altamente tossica”. Il NIDA, dopo aver visto con preoccupazione la crescita del consumo di cannabis, ha pubblicato un pamphlet per avvertire le famiglie circa i suoi danni. L’opuscolo sottoscritto dal direttore del NIDA Alan I. Leshner è il frutto della ricerca medica condotta fino ad ora sull’argomento. Dice, tra l’altro, che tutte le forme di cannabis alterano lo stato mentale, che il suo consumo è dannoso sia a livello immediato che a lungo termine, che oltre ad essere cancerogeno, ritarda la maturazione sessuale dei giovani adolescenti e nelle donne può cancellare il ciclo mestruale e inibire l’ovulazione. I nascituri di donne che consumano abitualmente marijuana sono più corti, con minor peso e con la circonferenza cranica inferiore di quelli nati da madri che non fumano droghe. Gli effetti della cannabis sul cervello sono perdita della memoria, della percezione ed una scarsa e scomposta reazione agli stimoli.
Il capolavoro di Paolo Cento
Un gruppo di ricercatori svedesi sostiene che l’uso regolare e massiccio di cannabis aumenta il rischio di malattie mentali come la schizofrenia e che nei consumatori abituali cresce lo stato di ansia, i disturbi personali e la depressione. Gravi anche le conseguenze in ambito sociale: uno studio sui pazienti passati in rianimazione dopo aver avuto un incidente stradale ha rivelato che il 15% dei guidatori di auto o moto erano fumatori di marijuana. Anche la tesi secondo cui la legalizzazione porterebbe ad una riduzione dei consumatori è contraddetta dai fatti. Se si consultano le statistiche dei Paesi Bassi risulta che l’uso di cannabis tra gli adolescenti è cresciuto del 250% in seguito alle leggi che ne consentono il libero consumo. E il numero di tossicodipendenti che fanno uso di droghe più pesanti è aumentato del 22%. Nonostante questi dati agghiaccianti, il principale sostenitore della legalizzazione delle droghe Paolo Cento ha fondato a Roma il primo comitato elettorale “Ulivo per Rutelli”, ma forse avrebbe fatto meglio a chiamarlo “Cannabis per Rutelli”.