La presidenza ucraina ha comunicato che oggi l’aereo cargo An-26 è stato abbattuto, «verosimilmente colpito da tiri provenienti dalla Russia»: è stato inoltre reso noto che oggi l’esercito di Kiev è riuscito a sbloccare l’aeroporto di Lugansk, nell’omonima regione orientale del paese, dopo intensi combattimenti con i separatisti filorussi: lo scalo era controllato da settimane dalle truppe governative, ma reso quasi inacessibile dagli indipendentisti che lo circondavano.
UCCISO GIORNALISTA FILORUSSO. Nello stesso momento, sulla propria pagina facebook, il presidente dell’organizzazione separatista filorussa Fronte popolare Novorossia ha comunicato il ritrovamento del corpo di Serghey Dolgov, vicino a Dnipropetrovsk, nell’Ucraina orientale. Dolgov era originario di un’altra città protagonista degli scontri tra filorussi e governativi, Mariupol, ed era stato sequestrato il 18 giugno. Secondo Novorossia Dolgov, direttore del giornale “Khaciu’ v Sssr” (Voglio tornare all’Urss) sarebbe stato rapito e torturato, prima di essere ucciso: Dolgov da tempo raccoglieva informazioni sulla violazione dei diritti umani dell’esercito ucraino nel conflitto nelle regioni orientali.
MOSCA: 30MILA RICHIESTE DI ASILO. Il capo del servizio federale per l’immigrazione Konstantin Romodanovsky, incontrando a Mosca Vincent Cochetel, direttore dell’ufficio europeo per l’Alto commissariato Onu per i rifugiati, ha reso noto che oltre 30mila ucraini, dall’inizio del conflitto nelle regioni orientali questa primavera, hanno chiesto lo status di rifugiato o l’asilo politico in Russia. Circa 500mila ucraini, inoltre, secondo Romodanovsky si sono trasferiti nelle regioni russe di confine e 130mila hanno chiesto permessi di soggiorno di lunga durata.