Dopo giorni di polemiche con l’associazione l’Œuvre d’Orient l’emittente pubblica ha fatto marcia indietro. Ma resta lo scandalo in un paese dove si rivendica il «diritto alla blasfemia», ma non si può parlare dei «cristiani»
Intervista al parroco Pierre Laurent Cabantous: «Questo segno viene messo sulle case dei cristiani di Mosul. Noi per solidarietà, oltre alla preghiera, l’abbiamo affisso sulla canonica. In Italia c’è troppa rassegnazione»