«Sono di Gesù». Rolando Rivi e la santità come donazione di sé senza riserve

Di Massimo Camisasca
31 Ottobre 2024
«Così un’espressione che può sembrare una traduzione infantile di un amore appena sbocciato, si mostra in tutta la sua immensa radicalità». L’omelia di monsignor Camisasca sul seminarista martirizzato dai partigiani per la “Notte dei Santi”
Cerimonia di beatificazione di Rolando Rivi
Cerimonia di beatificazione di Rolando Rivi, Modena, 5 ottobre 2013 (foto da rolandorivi.eu)

Pubblichiamo di seguito l’omelia preparata da monsignor Massimo Camisasca, vescovo emerito di Reggio Emilia, che sarà letta questa sera durante “La Notte dei Santi, gli uomini veri”, organizzata dal Comitato Amici di Rolando Rivi e dal Centro culturale Blaise Pascal nella pieve di San Valentino, santuario diocesano del Beato Rolando Rivi Martire, a Castellarano, Reggio Emilia. Nella serata è prevista anche una testimonianza sul carisma di don Luigi Giussani. Qui il programma completo.

* * *

«Santo, Santo, Santo», cantano gli angeli in una proclamazione di fede che riempie il tempio di Gerusalemme, così come ci è narrata nel libro di Isaia (6,3). La grandezza e la misteriosità della visione hanno suscitato il canto corale dei serafini. Sentendo questo canto il futuro profeta non sa dire altro che una sconfortata confessione di nullità. «Sono un uomo dalle labbra impure» (Is 6,5): di fronte alla santità di Dio, di fronte a Dio, l’uomo avverte tutta la sua pochezza, i suoi tradimenti, la sua fragilità.

Eppure un angelo brucia via tutto questo, riporta continuamente l’uomo alla verità della sua origine (cfr Is 6,6). L’impurità non conta più. Ciò che conta è Dio che chiama. La Presenza che potrebbe atterrirci per la sua luminosità e purezza (così appare anche in Apocalisse 4,8) invece ci attrae. Essa ci porta in un mondo che non cancella questa vita, ma rivela la sua profondità eterna.

«Veramente Santo sei Tu, o Dio, fonte di ogni santità», preghiamo all’inizio della preghiera eucaristica.

Maria canta: «Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e il suo nome è Santo» (Lc 1,49). Con questa espressione la giovane vergine che portava in sé e diffondeva attorno a sé il segreto della divina maternità, non voleva rivelarci un attributo di Dio, come potrebbe essere Onnipotente, Misericordioso, o altri. Santo non è una caratteristica di Dio. Santo è la realtà stessa del Padre, colta nella sua interezza da noi poveri uomini: «Perché mi chiami buono?», disse un giorno Gesù a un suo interlocutore. E soggiunse: «Solo Dio è buono», rivelando così la sua divinità (cfr Lc 18,18-19). Solo Dio è buono, solo lui è Santo.

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Cosa è allora la santità? È l’iniziativa di Dio che ci vuole suoi. Da parte nostra la santità è non porre ostacoli a questo amore ripetuto di Dio che ci vuole partecipi della sua comunione. Una iniziativa di carità che può rivelarsi anche terribile, perché la santità di Dio genera in noi la passione di seguirlo, di amare senza limiti, la passione per l’uomo. Ma, fuori di noi, spesso genera l’odio del mondo e del suo principe che è Satana.

Ci accostiamo così alla luminosa essenzialità della testimonianza di Rolando Rivi.

Obbedire a Dio, entrare nella sua storia di salvezza, per tutta la sua breve vita ha voluto semplicemente dire: stare con il papà e la mamma, ascoltare la voce di don Olinto, dei suoi insegnanti e superiori di seminario, dei suoi compagni di camerata, di giochi o di scherzi. A un certo punto, la terribilità dell’odio ha chiesto a Rolando un’obbedienza che ha assunto celermente i colori del sangue e della donazione totale.

L’espressione «sono di Gesù», che poteva apparire come la traduzione infantile di un amore appena sbocciato, si mostra in tutta la sua immensa radicalità. L’amore di predilezione di Dio per Rolando si è manifestato nella predilezione di Rolando per Gesù. Una frase semplice «sono di Gesù» che nasconde un abisso di amore, quale forse solo la semplicità di un ragazzo può avere, come fu per Bernadette a Lourdes, per Lucia, Giacinta e Francesco a Fatima.

La santità è dunque la donazione senza riserve.

«Nessuno ha un amore così grande come colui che dona la sua vita per i suoi» (cfr Gv 15,13). Donare la vita: cosa ha pensato Rolando in quelle ore, in quei minuti? Cosa ha provato? Fintanto che siamo sulla terra non potremo rispondere a queste domande. Forse non ha pensato particolarmente a nulla se non allo strazio dei suoi cari. Ha semplicemente detto “sì”.

Amen.


La Notte dei Santi, gli uomini veri

Giovedì 31 ottobre 2024
Pieve di San Valentino
, santuario diocesano del Beato Rolando Rivi Martire
Via Rontano 7, Castellarano (Re)

Ore 20.30
Santo Rosario in preghiera per la pace

Ore 21.00
Passione per Gesù, passione per l’uomo
Testimonianza: il carisma di don Luigi Giussani raccontato da don Ambrogio Pisoni (Università Cattolica di Milano)

Ore 22.00
Santa Messa prefestiva nella festa di Tutti i Santi
Celebra don Romano Vescovi, omelia di Massimo Camisasca (mons. Camisasca, impossibilitato a essere presente per motivi di salute, ha scritto l’omelia per la Notte dei Santi che verrà letta nel corso della celebrazione

Volantino di invito alla Notte dei santi 2024 alla pieve di San Valentino a Castellarano (RE)

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