
Siria, lettera degli abitanti di Maloula: «I terroristi esigono che ci convertiamo all’islam»
Pubblichiamo l’appello che gli abitanti di Maloula hanno scritto ai membri del Congresso americano. Il villaggio siriano a prevalenza cristiano è l’unico posto al mondo dove si parla ancora l’aramaico di Gesù ed è uno dei siti religiosi più antichi e importanti della cristianità. Maloula è stata conquistata ieri dai ribelli, che hanno saccheggiato chiese e monasteri, facendo scappare l’80 per cento della popolazione e minacciando i cristiani. L’appello è stato pubblicato ieri in arabo dal giornale Al-tayyar, la traduzione italiana è nostra.
Rinnoviamo l’invito a firmare l’appello per fermare l’intervento. Domani in San Pietro la veglia di preghiera con papa Francesco (qui si può scaricare il libretto)
Signore e signori,
permetteteci di farvi sapere quanto avvenuto oggi nella nostra città di Maloula, prima di ricordarvi dell’importanza di questa città. Alle quattro del mattino, ora di Damasco, i gruppi armati del cosiddetto “Esercito siriano libero”, i terroristi di Jabhat al-Nusra e gli assassini dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante hanno attaccato la nostra città, pacificamente situata nella provincia di Qalamoun. Poi hanno saccheggiato monasteri, chiese, trafugando le loro icone storiche, prima di esigere da tutti gli abitanti di convertirsi all’islam.
[internal_video vid=116853] Sì, ecco cosa è successo all’alba di questo giorno nella nostra piccola città di Maloula. I gruppi armati si sono diffusi dappertutto, esponendo tutta la loro artiglieria in piazza dopo aver bloccato tutti gli accessi ai luoghi santi.
Questi atti criminali, questi saccheggi sistematici delle città cristiane, questo terrorismo che colpisce gli abitanti fa parte di un piano globale che ha lo scopo di cacciare i cristiani dalle loro terre d’origine. Ecco cosa stiamo vivendo ora che lo Stato è ancora forte. Cosa succederà quando non sarà più così, una volta che l’esercito degli Stati Uniti ci avrà bombardato?
Quello che attende i cristiani delle nostre città e villaggi, nelle mani di organizzazioni terroriste come Jabhat al-Nusra, è semplicemente terrificante. Possiamo forse sperare che tutte le terribili aggressioni subite dai monasteri e dalle chiese dalla cristianità – come a Ghassanieh, a San Simeone, a Homs – finiranno per risvegliare la coscienza del mondo perché riconosca il crimine terrorista commesso ai danni della Siria?
Noi non elencheremo neanche i massacri perpetrati in tutte le città e i villaggi dove abitano quelle che voi chiamate “minoranze”, perché li conoscete già nei dettagli!
Signore e signori, permettete che vi ricordiamo la storia di Maloula, che risale a migliaia di anni fa: all’epoca armena, quando dipendeva dal regno di Homs, all’epoca romana, quando si chiamava Celeokoboles, all’epoca bizantina, quando a partire dal IV secolo è diventata il centro di un episcopato di prima importanza durato fino al XVII secolo.
Permetteteci di parlarvi del Monastero di San Sergio, costruito nel VI secolo d.C. secondo la semplice architettura dell’epoca dei primi martiri. San Sergio era uno dei cavalieri di origine siriana giustiziato sotto il regno di re Maximanus nell’anno 297 d.C. Questo è una monastero che è rimasto intatto fino ad oggi!
Permetteteci di parlarvi del Monastero di Santa Tecla, dove sono conservati i resti della santa, figlia di un principe seleucide e cresciuta da san Paolo. Un luogo ben visibile da tutta la piccola città e dove l’acqua sarà per sempre “acqua benedetta”. Un luogo sorto davanti alla caverna dove lei si è rifugiata dopo essere sfuggita alla persecuzione dei romani. Un luogo che da allora è rimasto un simbolo della spiritualità e una testimonianza della vita dei santi. Qui i religiosi si prendono anche cura di tutti i pellegrini che vengono da ogni parte del mondo. Da lì si possono contemplare i rifugi rudimentali dove i primi cristiani hanno digiunato, meditato e pregato. Questo a riprova che Maloula è una città monastica dove si prega Dio il giorno come la notte.
Tutto questo è Maloula. Un luogo celebre meta di pellegrinaggi, dove una spaccatura nella montagna si riempie e si svuota dell’acqua in funzione delle stagioni, e dove i pellegrini sono venuti a cercare la benedizione, la guarigione e la purezza fin dalla notte dei tempi.
Gli abitanti di Maloula
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15 commenti
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Accidentalmente la Tv russa riprende il momento in cui i carri armati del regime siriano bombardano il monastero cristiano di Mar Sarkis, situato a Maaloula! http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ll9fVpmsX9A Chissà se darete risalto a questa notizia vera, come lo avete dato alla falsa notizia della diistruzione di icone e monasteri da parte di gruppi armati ribelli (smentita da Madre Pelagia Sayyaf del monastero di Santa Tecla).
Ma la fonte in arabo?
La fonte? Guarda i video e leggi la smentita (anche) del Patriarca Greco Ortodosso Youhanna X Yazigi: http://www.lbcgroup.tv/news/114561/LBCI-News
Chi sono questi abitanti di Maalula che affermano che: “hanno saccheggiato monasteri, chiese, trafugando le loro icone storiche, prima di esigere da tutti gli abitanti di convertirsi all’islam”!
Nella seconda parte di questo video http://www.youtube.com/watch?v=MhNfxL-YEDo&hd=1, Madre Pelagia Sayyaf del convento di Santa Tecla, intervistata dalla Tv libanese dice:”non c’è stata alcuna aggressione da parte degli uomini armati alle chiese” e “l’esercito governativo ha ripreso il controllo” di Maalula.
Ora le questioni sono due o la lettera dei “cristiani di Maalula” è una propaganda filoregime, oppure dobbiamo dare della bugiarda a Madre Pelagia Sayyaf del monastero di Santa Tecla di Maalula. Io solitamente do credito a chi ci mette la faccia e fa le dichiarazioni mostrando il nome e il cognome! Nella prima parte dello stesso video, si vedono dei ribelli entrati in città che chiedono sorpresi “ma dove sono tutti gli abitanti”? Un abitante della cittadina contattato dalla Reuters ha dichiarato che “da quattro mesi i ribelli si trovavano attorno alla cittadina”…”che c’era stato un accordo informale con i cittadini perché i miliziani non penetrassero nell’abitato” esponendolo agli attacchi dell’esercito governativo, “per essere onesti sembra che i ribelli non abbiano toccato né chiese né case”!
Ricordo un articolo molto interessante del Sole 24 ore, in cui il giornalista, con rara onestà intellettuale, invitava a non essere ipocriti: in Siria, diceva, è risaputo che si sta combattendo una guerra per procura, con parte dell’Occidente e dei Paesi arabi che aizzano gli estremisti sunniti, aiutandoli ad infiltrarsi nel Paese per destabilizzarlo.
In effetti, nella polveriera del Medio Oriente si aggira da molti anni, ormai, la Israel Lobby (v. il testo che ne racconta le gesta, scritto dai due proff. americani Mearsheimer e Walt, ed. Mondadori, 2007) con il cerino acceso, tentando disperatamente di appiccare il fuoco un po’ ovunque, ma al contempo sconfessando con durezza minatoria chi raccoglie ed espone i dati che comprovano questa tesi.
Raccogliere dati ed interrogarsi, è in effetti causa di ire, urla e lai contro presunti antisemiti: una sperimentata ed efficace forma di terrorismo ideologico… meramente strumentale e gratuitamente offensiva.
Ebbene, fra le tappe “profetiche” di questo incendio, che oggi promette di estendersi al mondo, i due predetti professori individuarono l’uso della forza in Siria (cap. IX).
Leggendo quel testo appare indubbio che la messe di dichiarazioni e di intenti bellicosi di eminenti israeliti americani ed israeliani contro la Siria – dal 1996 al 2007 – sia impressionante.
Oggi è dunque lecito chiedersi se Assad abbia realmente usato i gas, come hanno riferito in primissima battuta i Servizi israeliani agli USA, aizzando questi ultimi con le loro notizie di intelligence (la notizia è stata in breve affogata nel mare magnum delle urla di guerra americane e delle smargiassate francesi), o se questo sia solo l’attuazione del capitolo IX del libro di Mearsheimer e Walt.
Sarebbe interessante capire se e come l’eccitatissimo Segretario di Stato, Kerry, a suo tempo indicato come il primo, possibile presidente USA di origine israelita, sia legato alla Lobby, considerato che la sua foga bellica, nell’attuale contesto, somiglia più ai furori nichilistici dei difensori di Masada che alla meditata azione di un uomo (di sano intelletto) di Stato.
Fra parentesi, effettuando un passo a ritroso è risaputo che gran parte delle notizie fornite da Israele all’America per appiccare la II Guerra del Golfo era falsa (pag. 287 op. cit.)
Proseguendo, il capitolo X de “La Israel Lobby” riguarda l’Iran: la successiva mira della Lobby, appunto.
E poi c’è un ultimo capitolo, non scritto da Mearsheimer e Walt: un capitolo ipotetico, un capitolo teologico, se vogliamo, ma potenzialmente decisivo.
Di che si tratta?
E’ difficile sottrarsi all’idea che alcuni accaniti, eterogenei (issimi, a volte) ed importanti sostenitori israeliti della contrapposizione, persino militare, alla Russia – come avvenne ad es. ai tempi della guerra in Georgia nel 2008 – , non rappresentino solo se stessi: si va da Soros a B. Henry Levi, a Gluksman, ad oligarchi caduti in disgrazia con l’avvento di Putin, a Brzezinski, esponente atipico e (almeno apparentemente) contraddittorio del mondo ebraico, mentore di Obama, ecc..
La prospettiva, concludendo, che per un errore di valutazione, quando non per una scelta deliberata, Siria, Iran e Russia finiscano assieme in una sola infornata, non è poi così peregrina.
Gli USA sanno bene, infatti, quale posta è in gioco e un giornalista del calibro della Nirenstein commenta oggi, su “il Giornale”, la posta in gioco, sbilanciandosi, con l’aria di non farlo, a favore della guerra con parole capaci di una mistificazione smisurata: Putin, a suo avviso, “non ha via d’uscita, a meno di non voler essere ricordato come l’iniziatore della Terza Guerra mondiale, cosa difficile da credere”.
… chiedo scusa per le cacofonie e gli inevitabili errori di battitura che caratterizzano i testi “gettati” al volo sul PC.
Italia: lettera di metà degli abitanti… i terroristi esigono che ci convertiamo al nichilismo …
Un battaglione di incursori russi, e la città sarà di nuovo libera!