«Grazie America, ora le vostre armi le abbiamo noi». È questo il succo dei tweet lanciati dai terroristi islamici di Al Nusra domenica. La milizia di Al Qaeda in Siria è riuscita infatti a conquistare tutti i principali insediamenti del primo gruppo di ribelli a cui gli Stati Uniti hanno fornito armi pesanti letali. Sequestrando tutti i rifornimenti bellici.
«CI SIAMO SCIOLTI». Da mesi Al Nusra ha preso di mira la brigata Harakat Hazm. Prima i cosiddetti “ribelli moderati” sono stati costretti a ritirarsi dalla provincia di Idlib, poi dalla nuova base nella provincia di Aleppo. Domenica, dopo aver perso l’ultima cruenta battaglia, i responsabili della brigata hanno diffuso questo messaggio: «Il movimento si è sciolto nel tentativo di fermare lo spargimento di sangue». I membri sopravvissuti si sono uniti alla coalizione ribelle Fronte Shamiyah.
ARMI AD AL QAEDA. Come riportato dal Washington Post, ora Al Qaeda ha disposizione missili TOW anti-carro e altri aiuti militari americani. Questi erano stati forniti alla milizia di circa 5.000 uomini l’anno scorso, seguendo un programma architettato dalla Cia per far cadere il presidente siriano Bashar al Assad.
TURCHIA E ARABIA SAUDITA. Dopo il fallimento del primo programma, la nuova strategia del Pentagono prevede l’addestramento di altri 5.00o ribelli siriani perché combattano lo Stato islamico e non più Assad. Il programma dovrebbe partire ad aprile ma come si è visto con il primo, nessuno è in grado di dire se sarà efficace. Nonostante la strategia di armare i ribelli non sia servita a nulla, se non a peggiorare la situazione dei siriani, domenica il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il re saudita Salman si sono accordati a Riyad per aumentare l’invio di aiuti all’opposizione siriana «ed ottenere così risultati».