
Simone: «Scusa. Sono un pirla. Ti amo»

Trentatreesima lettera inviata a tempi.it da Antonio Simone, detenuto nel carcere di San Vittore a Milano. Qui trovate alcuni degli articoli scritti su di lui da Marina Corradi, Eugenio Borgna, Giuliano Ferrara e l’interrogazione parlamentare presentata alla Camera da alcuni deputati. Qui trovate le lettere che monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro, e Mimmo, ex compagno di cella, hanno scritto a Simone.
Sono qui in attesa di sapere quanti anni di condanna ha preso l’ultimo inquilino della 107. È arrivato pochi giorni fa ed è un ragazzo di 23 anni, arrestato assieme a un suo socio mentre caricava la sua automobile di attrezzi (flessibili e cose simili) rubati da un cantiere. Gli ho chiesto a cosa gli sarebbe mai servito rubare quelle quattro cose.
«Era giovedì sera – mi ha risposto – e dovevo recuperare 50 euro perché sabato è il compleanno della mia ragazza. Volevo portarla a festeggiare in discoteca ad Alessandria dopo un drink a Milano».
Non è un tossico, non ruba per pagarsi la dose. Qualunque errore fa, lo paga caro. È diventato un “recidivo”. Sabato ha il colloquio coi genitori e mi ha chiesto di scrivere qualcosa per la sua ragazza che compirà gli anni senza di lui. «Comincia a scrivere – gli ho detto – poi ti do una mano».
Torna e mi legge la sua lettera: «Scusa. Ti amo». Ci ha messo un’ora a scrivere queste tre parole.
Ho aggiunto: «Scusa. Sono un pirla. Ti amo».
Autocoscienza salda e felicità per un sentimento. Riuscirò a fargli leggere L’annuncio a Maria?
Antonio Simone
Lettere precedenti:
32. Quel che ho ricevuto in dono e non riesco a trattenere
31. San Francesco riletto da noi carcerati
30. Il segreto (rivoluzionario) del nuovo compagno di cella
29. Quando Repubblica mi chiederà scusa?
28. La preghiera non è superstizione, ma domanda
27. Leggere “L’annuncio a Maria” dietro mura alte 5 metri
26. Sono un corpo sequestrato perché non dico “tutto”
25. Devo mentire su Formigoni per uscire?
24. L’autolesionismo e una domanda: perché fare il bene?
23. Il carcere può esser casa se l’orizzonte è l’infinito
22. Per le vostre preghiere ho vergogna e vi ringrazio
21. Il gioco dei 30, 50, 70, 100 milioni
20. Lo sciopero della fame, i cani e la spending review
19. Sciopero della fame. Appello da San Vittore
18. Che me ne faccio del prete in carcere?
17. In carcere l’Italia gioca in trasferta e comandano gli albanesi
16. Leggo Repubblica solo per capire se posso chiedere i danni
15. La mia speranza (cosa disse don Giussani nel 1981)
14. Ikea festeggia la condanna definitiva. Festa con incendio
13. «Che differenza c’è tra me e voi fuori? Nessuna»
12. «Sono di Cl non perché sono giusto. Ma per seguire una via»
11. «Amico, posso diventare anche io di Comunione e libertà?»
10. Gli scarafaggi, il basilico e l’urlo nella notte
9. Mi dimetto da uomo. Meglio essere un porco
8. Cresima in carcere con trans. Sono contento
7. Repubblica mi vuole intervistare. Ok, ma a due condizioni
6. In quel buio che pare inghiottirmi, io ci sono
5. La rissa e l’evirazione. Storie di ordinaria follia a San Vittore
4. Io, nel pestaggio in carcere con cinghie e punteruoli
3. «Ezio Mauro, se vuoi farmi qualche domanda, sono pronto»
2. Anche da un peccato può nascere un po’ più di umanità
1. Lettera dal carcere di Antonio Simone. Con una domanda a Repubblica
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