Simone: Ho cambiato cella e raggio. E la porta è aperta

Di Antonio Simone
05 Agosto 2012
«Lasciati i resti della mitica 107 sono stato trasferito. Per ora ho tre compagni: un algerino, un tunisino e un marocchino». Trentaquattresima lettera da San Vittore

Trentaquattresima lettera inviata a tempi.it da Antonio Simone, detenuto nel carcere di San Vittore a Milano. Qui trovate alcuni degli articoli scritti su di lui da Marina Corradi, Eugenio Borgna, Giuliano Ferrara e l’interrogazione parlamentare presentata alla Camera da alcuni deputati. Qui trovate le lettere che monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro, e Mimmo, ex compagno di cella, hanno scritto a Simone.

Ho cambiato cella e raggio. Lasciati i resti della mitica 107 sono stato trasferito. Per ora ho tre compagni: un algerino, un tunisino e un marocchino. L’algerino è religioso osservante (nel senso che lo è più di me). Alla sera recita le preghiere in ginocchio e, da oggi, osserva il ramadan. Non si fuma e non si mangia sino alle 9 di sera.

Ma c’è una novità rilevante. Qui, fino alle 18, la porta della cella è aperta e quindi posso camminare per il lungo e largo corridoio del mio piano.

Antonio Simone

Lettere precedenti:

33. «Scusa. Sono un pirla. Ti amo» 

32. Quel che ho ricevuto in dono e non riesco a trattenere

31. San Francesco riletto da noi carcerati

30. Il segreto (rivoluzionario) del nuovo compagno di cella

29. Quando Repubblica mi chiederà scusa?

28. La preghiera non è superstizione, ma domanda

27. Leggere “L’annuncio a Maria” dietro mura alte 5 metri

26. Sono un corpo sequestrato perché non dico “tutto”

25. Devo mentire su Formigoni per uscire?

24. L’autolesionismo e una domanda: perché fare il bene?

23. Il carcere può esser casa se l’orizzonte è l’infinito

22. Per le vostre preghiere ho vergogna e vi ringrazio

21. Il gioco dei 30, 50, 70, 100 milioni

20. Lo sciopero della fame, i cani e la spending review

19. Sciopero della fame. Appello da San Vittore

18. Che me ne faccio del prete in carcere?

17. In carcere l’Italia gioca in trasferta e comandano gli albanesi

16. Leggo Repubblica solo per capire se posso chiedere i danni

15. La mia speranza (cosa disse don Giussani nel 1981)

14. Ikea festeggia la condanna definitiva. Festa con incendio

13. «Che differenza c’è tra me e voi fuori? Nessuna»

12. «Sono di Cl non perché sono giusto. Ma per seguire una via»

11. «Amico, posso diventare anche io di Comunione e libertà?»

10. Gli scarafaggi, il basilico e l’urlo nella notte

9. Mi dimetto da uomo. Meglio essere un porco

8. Cresima in carcere con trans. Sono contento

7. Repubblica mi vuole intervistare. Ok, ma a due condizioni

6. In quel buio che pare inghiottirmi, io ci sono

5. La rissa e l’evirazione. Storie di ordinaria follia a San Vittore

4. Io, nel pestaggio in carcere con cinghie e punteruoli

3. «Ezio Mauro, se vuoi farmi qualche domanda, sono pronto»

2. Anche da un peccato può nascere un po’ più di umanità

1. Lettera dal carcere di Antonio Simone. Con una domanda a Repubblica

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