A stagione conclusa, a bocce ferme, come piace dire a certi allenatori, si possono tirare le somme e fare un bilancio di quest’annata che ha appena visto trionfare il Milan, a distanza di sette anni dall’ultima volta, in campionato e l’Inter in Coppa Italia. Partiamo da una cifra: secondo una stima realizzata da Pwc, in collaborazione con Arel e Figc, il campionato 2010/2011 vale complessivamente oltre 3 miliardi di euro.
CLASSIFICA. Detto del Milan, campione d’Italia per la 18ma volta, accedono direttamente alla Champions League Inter e Napoli (rispettivamente seconda e terza in campionato). Ai preliminari va l’Udinese dopo una lunga lotta con la Lazio, che si deve accontentare dell’Europa League insieme a Roma e Palermo, che entra in Europa grazie al secondo posto in Coppa Italia. Retrocedono in serie B Bari, Brescia e Sampdoria che aveva cominciato l’anno con i preliminari di Champions, salvo poi essere eliminata dal Werder Brema e retrocedere nel campionato cadetto dopo 8 anni di onorato servizio nella massima serie.
GOL. Cominciamo dando alcuni numeri: nel campionato sono state disputate 380 partite. Di queste, 283 sono terminate con la vittoria di una squadra (74,47 %), 97 sono state pareggiate (25,53 %). Sono state realizzate 955 reti (con una media gol di 2,51). Per il secondo anno consecutivo la classifica marcatori è stata vinta da Antonio Di Natale (28 gol con 5 rigori), seguito da Edinson Cavani (26 reti e 5 rigori), e Samuel Eto’o (21 reti con 5 rigori). Detto del capocannoniere segnaliamo Maximiliano Pellegrino del Cesena autore di 2 autogol. Il miglior attacco è quello dell’Inter con 69 reti, il peggiore quello del Bari con 27. La miglior difesa quella rossonera (24 reti subite), la peggiore quella del Lecce (66).
RIGORI. La formazione che ha avuto più rigori a favore è la Roma (10) seguita da Bari e Napoli (8). Il miglior realizzatore dal dischetto è stato Francesco Totti con 8 centri su 10 tentativi. Seguono Cavani e Di Natale con 5 centri su 7 tiri. Chi ha sbagliato di più dagli 11 metri sono Di Vaio del Bologna e Di Michele del Lecce (3). Sul versante dei portieri, quello che ha neutralizzato più tiri dal dischetto è stato Handanovic dell’Udinese (6), Gillet del Bari (3) e Andujar (Catania) e infine J. Cesar (Inter) 2. Chi ha raccolto più volte la palla in rete (8) sono stati Gillet, Sirigu (Palermo) e Mirante (Parma).
ESONERI. Rimanendo sui numeri, gli allenatori esonerati quest’anno sono stati 13. Tre i casi clamorosi: Colomba è stato cacciato dal Bologna pochi giorni prima dell’inizio del campionato. Alla prima giornata alla guida dei rossoblu c’era Paolo Magnani, salvo poi lasciare spazio ad Alberto Malesani; Giuseppe Iachini, dopo aver riportato in serie A il Brescia, è stato sostituito da Mario Beretta alla 16ma giornata e poi richiamato dal presidente Corioni alla 23ma; peggio è riuscito a fare il vulcanico presidente del Palermo che ha licenziato in diretta tivù il tecnico Delio Rossi sostituendolo con Serse Cosmi, ma dopo sole quattro giornate è tornato sui suoi passi richiamando Rossi, amatissimo dallo spogliatoio e dal pubblico.
MEDIA VOTO. Passando alla media voti dei singoli giocatori, e facendoci aiutare dalla Gazzetta dello Sport, che da anni valuta ogni lunedì tutti i giocatori che sono scesi in campo la domenica precedente, ecco i migliori per ogni singolo ruolo. Portieri. La media voto più alta dei portieri che hanno disputato più gare (38) va a Morgan De Sanctis del Napoli (6,19) seguito da Antonio Rosati del Lecce (6,15) e Michael Agazzi (6,14). Se non teniamo conto delle gare disputate la media voto più alta va a Julio Cesar dell’Inter con 6,52.
Difensori. Prendendo quelli con 36 partite disputate, in testa alla classifica della rosea c’è Matìas Silvestre del Catania con 6,01 di media, seguito dai cagliaritani Davide Astori (5,97) e Michele Canini (5,90). Anche in questo caso se non teniamo conto delle presenze, la media voto più alta va a Michele Camporese, difensore della Fiorentina classe 1992 (6,57) anche se spicca il 6,30 di Thiago Silva del Milan (33 presenze) e il 6,17 di Domenico Criscito del Genoa.
Centrocampo. Con 38 presenze vince Kwadwo Asamoah dell’Udinese (6,17) seguito da Antonio Nocerino del Palermo (6,03). Terzo classificato, ma con 37 presenze Marek Hamsik del Napoli (5,99). Da evidenziare il 6,73 di Alexis Sanchez (Udinese, 31 gare), il 6,43 di Sebastian Giovinco del Parma (29 presenze) e il 6,32 di Dejan Stankovic dell’Inter con 23 presenze in gare di campionato.
Attaccanti. Con 36 presenze in testa c’è Antonio Di Natale (6,42) e Marco Di Vaio (5,93). Con 35 gare Edinson Cavani (6,47). Senza tenere conto delle presenze, la classifica cambia con Cavani primo, Samuel Eto’o dell’Inter secondo con 6,44 (33 gare) e terzo Di Natale.
CARTELLINI. Passando ad analizzare espulsioni e ammonizioni segnaliamo il Lecce con i suoi 9 cartellini rossi. A livello di giocatori vincono la gara dei “più cattivi” Giacomazzi, sempre Lecce, e Burdisso della Roma. Testa a testa anche nella classifica dei cartellini gialli: Cesare Bovo del Palermo e Diego Perez del Bologna hanno chiuso con 14 ammonizioni.
RETE PIÙ BELLA. La palma d’oro per il gol più bello va assegnata a Ibrahimovic grazie alla rete contro il Lecce. Lo svedese da 35 metri e senza guardare la porta fa partire un missile che beffa il portiere giallorosso e si infila sotto la traversa. Va però segnalato il gol di Lavezzi contro il Milan come gol più difficile, un gesto tecnico incredibile. L’argentino, da terra, riesce a mandare la palla in rete con un bellissimo pallonetto che scavalca Abbiati e Nesta.
GIOVANI. Passando ai singoli giocatori: i più giovani che ci permettiamo di segnalare sono i classe 1992 Coutinho, Sorensen, Merkel e Grandolfo. Difficile dire chi sia il miglior talento lasciando fuori classifica Pato (1989). Segnaliamo allora Ranocchia, Ilicic, Isla e Sanchez (1988); insieme a Pato ci sono Pastore, Bacinovic, Poli e Asamoah (1989) senza dimenticare il talentuoso montenegrino Jovetic, che però non ha mai giocato a causa di un gravissimo infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per tutto l’anno; del 1990 Paloschi, Munoz e Donati; del 1991 Santon, Ljajic, Destro e Obi. Forse è più facile segnalare quello che più ha deluso viste le descrizioni e i complimenti avuti nel precampionato: Coutinho.
GLORIE. Dall’altra parte, l’”anziano” più prolifico è ancora il capitano della Roma Francesco Totti (15 gol), the king is not dead.
CALCIOMERCATO: TOP E FLOP. Per quanto riguarda gli acquisti, segnaliamo come migliore colpo Boateng che partita dopo partita è diventato una pedina importantissima nello scacchiere di Allegri. Meno fortunati gli ingaggi di Adriano alla Roma, Martinez alla Juventus e Legrottaglie (28 minuti giocati prima dell’infortunio alla testa) al Milan.
ALLENATORI: TOP E FLOP. Come migliore allenatore, sicuramente Allegri che alla prima in una squadra di vertice riesce a vincere lo scudetto. Non era semplice anche se Berlusconi lo aveva fornito di un’ottima rosa. Lui ci ha messo del suo, a volte con scelte coraggiose come le panchine di Pirlo e Seedorf, il ruolo di Boateng dietro le punte e uno spogliatoio ben gestito. Forse il peggiore, viste le premesse, va assegnato a Luigi Delneri.
TEAM: TOP E FLOP. Alla Juventus assegniamo il titolo di squadra delusione. Doveva essere l’anno buono, è stato il peggiore dal ritorno in serie A. La rivelazione è sicuramente il Napoli di Mazzari che fino a poche giornate dalla fine lottava per lo scudetto, è arrivato terzo dietro l’Inter e ha conquistato la qualificazione alla prossima edizione di Champions League.
MIGLIORI 11. J. Cesar; Balzaretti, Thiago Silva, Nesta, Criscito; Cambiasso, Sanchez e Hamsik; Di Natale, Eto’ò e Cavani.
PEGGIORI 11. Eduardo; Marco Motta, Bonucci, Benalouane, Sokratis; Veloso, Appiah, Simplicio, Sosa; Coutinho, Adriano.