Scontro a fuoco tra Israele e Gaza: sale a 22 morti il numero dei morti nella notte. [link url=https://www.tempi.it/scontro-a-fuoco-tra-israele-e-hamas-14-morti-qatar-inaccettabile-tel-aviv-e-una-battaglia-live#.UKTRteMSXR4]Video[/link] Colpita Tel Aviv
Per tutto il giorno di ieri e tutta la notte Hamas ha continuato a sparare dalla Striscia di Gaza razzi su Israele. Secondo l’esercito sono stati quasi 400: la «pioggia» annunciata. Lo scontro tra Israele e Gaza è costato la vita a 22 persone, 19 palestinesi e 3 israeliani. Tutto è cominciato mercoledì quando Israele, dopo che per quattro giorni si è difesa dall’intensificarsi dai razzi sparati da Hamas, ha deciso di contrattaccare e di uccidere con un raid mirato Ahmed al-Jabari, il comandante delle brigate al-Qassam, braccio militare di Hamas. Il comandante aveva organizzato il rapimento del soldato israeliano Gilad Shalit.
DIRITTO A DIFENDERSI. Israele ha dichiarato che di avere il «diritto di difendere i propri civili, che vengono volontariamente attaccati da Hamas, che poi si nasconde dietro i civili palestinesi». Le vittime israeliani sono state uccise mentre erano in casa, nella città del sud di Kiryat Malachi. Israele ha anche affermato di tentare in tutti i modi di «non colpire civili palestinesi, anche se è difficile visto che Hamas apposta spara i razzi da postazioni vicine alle case dei civili».
250 RAZZI SPARATI DA HAMAS. Hamas ha assicurato che non «chiederà la tregua e che arriverà con il jihad fino a Gerusalemme». Uno dei razzi sparati ieri ha raggiunto Tel Aviv, cadendo in un’area disabitata a sud di Gush Dan, area metropolitana di Tel Aviv. La capitale non veniva attaccata e colpita dal 1991. I paesi arabi e islamici hanno quasi tutti condannato il raid israeliano su Gaza, Tel Aviv è stata appoggiata da Stati Uniti e Gran Bretagna, che hanno sottolineato il suo diritto a difendere il proprio territorio e i propri civili. Almeno 100 dei 250 razzi sparati durante il giorno ieri da Hamas verso Israele sono stati intercettati dal sistema missilistico di difesa Iron Dome.
EGITTO MEDIATORE PER IL “CESSATE IL FUOCO”. Per arrivare a un “cessate il fuoco” si spera nella mediazione egiziana. Oggi il primo ministro egiziano Hesham Qandil farà visita accompagnato da una delegazione di alto livello nella Striscia di Gaza. L’Egitto ha condannato duramente Israele, ha richiamato il suo ambasciatore da Tel Aviv e ha dispiegato truppe regolari sul confine. Fawzi Barhoum, portavoce di Hamas, aveva dichiarato ieri che «se l’aggressione di Israele con la missione Pillar of Defense continua è chiaro che le brigate al Qassam e Hamas attaccheranno gli israeliani, i soldati e i politici. Una pioggia di razzi si riverserà su di loro». Così è stato, oggi si spera in una tregua.
LIVE
18.40 – Il razzo che è arrivato fino alla capitale è caduto, secondo la polizia, nelle strade a sud di Gush Dan, nell’area metropolitana di Tel Aviv.
18.32 – Cinque razzi intercettati da Iron Dome sparati contro la città di Beersheba.
18.27 – Tre razzi sparati contro la città di Beersheba: uno intercettato da Iron Dome.
18.25 – Fawzi Barhoum, portavoce Hamas: «Se l’aggressione di Israele continua è chiaro che le brigate al Qassam e Hamas attaccheranno gli israeliani, i soldati e i politici. Una pioggia di razzi si riverserà su di loro».
18.17 – Conferma ufficiale: i due razzi che hanno raggiunto Tel Aviv sono esplosi in un’area disabitata, non sono quindi finiti in mare come precedentemente annunciato da un membro dell’esercito.
18.17 – Secondo l’inviato di Al Jazeera sarebbe in corso un raid israeliano nel centro di Gaza.
18.13 – Il razzo che ha raggiunto Tel Aviv non ha raggiunto il suolo, ha detto un portavoce dell’esercito israeliano. Ha aggiunto: «Stanotte nella capitale sarà dura».
18.03 – Arriva la conferma ufficiale: domani il primo ministro dell’Egitto sarà a Gaza insieme a una delegazione di alto livello. Si spera che possa mediare per un immediato “cessate il fuoco”.
18.00 – Il gruppo islamico Jihad di Gaza si affretta ad assumersi il “merito” di avere sparato il razzo che ha colpito Tel Aviv.
17.59 – Ancora Fiamma Nirenstein (Pdl): «Da allora dalla Striscia, con qualche intervallo, piove su Israele un insopportabile quantità di missili in parte di lunga gittata ( Fajr) di probabile fabbricazione iraniana, in parte Grad, katiushe e razzi vari. Abbiamo visto i bambini rinchiusi da giorni nelle stanze blindate, le case bombardate, i negozi chiusi, la gente pronta a raggiungere in quindici secondi i rifugi costruiti in ogni casa. Speriamo che quanto prima il fuoco di guerra si spenga, ma è evidente che al di là della logica pena umana per ogni morto e ferito, occorre che l’organizzazione terrorista Hamas cessi dalla sua insistita determinazione a distruggere lo Stato d’Israele. Molte famiglie simili alle nostre stanotte stanno di nuovo per affrontare una notte di incubo nei rifugi sotto un attacco che cerca i civili per ucciderli, e a loro va la nostra solidarietà mentre speriamo nella pace».
17.55 – Dichiarazione dell’on. del Pdl Fiamma Nirenstein: «Stamani ci raggiunge, appena tornati da Israele con una delegazione dell’Associazione Parlamentare di Amicizia Italia – Israele, la notizia dell’uccisione volontaria di tre civili innocenti nella loro casa di Kiryat Malachi, causata del lancio di 250 missili in 24 ore. È evidente che il bombardamento è indirizzato alla popolazione civile, come sempre peraltro da quando nell’agosto 2005 Israele ha sgomberato Gaza, oggi interamente nelle mani dei palestinesi di Hamas».
17.53 – L’esercito israeliano chiama in servizio altre riserve, dopo l’ok del ministro della Difesa Barak
17.52 – Quattro esplosioni a Eshkol, nessun ferito.
17.50 – Sirene di allarme ed esplosione a Tel Aviv.
17.48 – Iniziavamo a chiederci come mai l’Iran stesse perdendo un’occasione così ghiotta per accusare Israele. “Finalmente” sono arrivate le parole del viceministro degli esteri Hossein Amir-Abdollahian: «Il regime di Israele, deluso per il suo fallimento di indebolire la resistenza palestinese e i tentativi contro la Siria, cerca di coprire la sua sconfitta attraverso attacchi vigliacchi contro Gaza. Ci sarà una risposta schiacciante della resistenza».
17.40 – Jay Carney, portavoce Casa Bianca: «Hamas non fa nulla per aiutare i palestinesi».
17.33 – Arriva il comunicato della Casa Bianca, lo si attendeva da tempo: «Non ci sono giustificazioni per la violenza di Hamas».
17.30 – Il sistema di difesa Iron Dome ha intercettato un altro razzo diretto contro la città israeliana di Beersheba.
17.27 – Tregua finita: tre razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza, esplosi in aree disabitate a Eshkol
17.25 – I pellegrinaggi dell’Unitalsi in Terrasanta «si svolgeranno regolarmente». Lo ha affermato Salvatore Pagliuca, presidente nazionale dell’Unitalsi, spiegando che il proprio «ufficio tecnico è in stretto contatto con i nostri referenti logistici in Terra Santa, a partire dall’ufficio del turismo locale e dalla compagnia di bandiera israeliana, e attualmente dalle prime indicazioni non esiste nessun rischio per cancellare il pellegrinaggio programmato». «L’Unitalsi, i fratelli e sorelle, gli ammalati – ha concluso Pagliuca – pregano per tutte le vittime».
17.20 – Un compound della Difesa israeliana è stato attaccato violentemente in Cisgiordania da un gruppo di palestinesi. Dispersi gli assalitori, otto presi in custodia.
17.15 – Vladimir Putin al presidente israeliano Netanyahu: «Israele e Hamas evitino, facendo tutto quanto è in loro potere, l’escalation di violenza».
17.13 – Da ieri pomeriggio è la prima volta che per un’ora intera Israele non viene colpita da un razzo di Hamas.
17.10 – Centinaia di manifestanti si sono riuniti in Tunisia per protestare contro Israele e l’attacco su Gaza. In piazza a Tunisi hanno urlato: «Criminalizziamo le relazioni con l’entità sionista. La comunità internazionale deve fermare l’aggressione ai palestinesi».
17.05 – L’ufficio del premier di Gaza, Ismail Haniyeh, ha confermato la volontà del primo ministro egiziano di visitare domani la Striscia di Gaza.
16.57 – Il premier egiziano, Hesham Qandil, si recherà domani in visita nella Striscia di Gaza. È questa la voce che circola con insistenza nella Striscia, secondo quanto riferisce l’inviato dell’emittente satellitare Al Arabiya. Il capo del governo del Cairo dovrebbe dare vita ad una nuova mediazione per arrivare ad un cessate il fuoco con Israele e sarà accompagnato da una delegazione di alto profilo.
16.55 – Hamas respinge qualsiasi ipotesi di tregua con Israele: «Non ci esporremo ad altri inganni orditi dalle forze di occupazione» hanno detto detto durante una conferenza stampa tenutasi a Gaza, «i negoziati per una tregua fornirebbero un’altra copertura per l’escalation in corso».
16.40 – Un razzo ha raggiunto la città di Rishon LeTzion, 15 km da Tel Aviv, ma non sono stati riportati feriti. Un portavoce dell’esercito ha deto che «è stato colpito un campo». La città colpita è la quarta per grandezza di Israele.
16.28 – Dopo i raid di Israele su Gaza la notte scorsa, si registrano 15 morti, di cui 3 bimbi, e 130 feriti. Circa 20 sono donne e 15 bambini, 6 in condizioni molto gravi. È il bilancio tracciato da Foad Aodi, presidente dell’Associazione medici di origine straniera in Italia, dopo aver parlato con il direttore generale della Mezzaluna rossa palestinese, Sulaiman Alahmed, della situazione a Gaza.
16.20 – L’ambasciatore egiziano presso l’Autorità palestinese di Ramallah, Uthman Ujud, ha assicurato che «il mio governo non permetterà che continuino i raid aerei su Gaza». Intervistato dal sito palestinese “Safa”, Ujud ha spiegato che «stiamo seguendo quanto accade a Gaza minuto per minuto e stiamo compiendo grossi sforzi con tutte le parti per arrivare ad un effettivo cessate il fuoco». Secondo l’ambasciatore, «il mio paese ha assunto ieri una serie di provvedimenti politici e diplomatici per proteggere il popolo palestinese».
16.15 – Come già avvenuto durante l’operazione “Piombo fuso” nel 2006, l’aviazione israeliana ha lanciato sulla Striscia di Gaza decine di migliaia di volantini (v. video più sotto) in cui si avverte la popolazione palestinese a tenersi lontana da Hamas: «Importante annuncio per gli abitanti della Striscia di Gaza: per tutelare la vostra incolumità tenetevi lontani da miliziani e infrastrutture di Hamas, che per voi rappresentano un rischio. Hamas è ancora una volta responsabile di violenza e di un bagno di sangue nella regione. Le Forze armate israeliane sono determinate nella difesa dei cittadini di Israele. Questo annuncio è valido fino a quando la calma non sarà ripristinata nella regione».
http://www.youtube.com/watch?v=3DM27rKItRQ
16.12 – Esplosioni a Rishon Lezion, Israele: nessun ferito. Altri tre razzi intercettati sopra Asdod.
16.05 – Ansa: Da ieri 250 razzi sparati verso Israele dalla Striscia di Gaza. Secondo l’ufficio del portavoce dell’esercito israeliano 80 ordigni sono stati intercettati da Iron Dome. Sono invece 200 i siti colpiti dai bombardamenti israeliani sulla Striscia, «luoghi di attività terroristiche».
16.02 – Capo dell’ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal: «I palestinesi e le palestinesi continueranno a resistere. Gli uomini e le donne sono impazienti di votarsi alla jihad e al martirio. Ho lanciato un appello ai miei fratelli che hanno il dito sul grilletto a condurre questa battaglia con saggezza e coraggio. La guerra contro il nemico proseguirà anche dopo che Jabari ci ha lasciati.
15.57 – Il Comai, Comunità del mondo arabo in Italia, invoca l’immediata fine delle violenze e degli attacchi e chiede a tutti «di fare un passo indietro, perché insieme si possano fare tre passi avanti». «Serve che la Lega Araba, l’Unione europea e le Nazioni Unite rilancino immediatamente il processo di pace», ha spiegato Foad Aodi, presidente del Comai, osservando che proprio la mancanza di qualsiasi azione diplomatica negli ultimi anni ha portato le parti sull’orlo di un nuovo conflitto.
15.52 – Suonano le sirene di allarme per i razzi a Rishon Lezion, sud di Israele.
15.49 – «Gli ennesimi attacchi contro Gaza sono la prova della politica aggressiva adottata da Israele contro i palestinesi e gli arabi in generale. Israele insiste nel volere esercitare un controllo sui territori palestinesi e impedisce tutti i tentativi di stabilire uno Stato palestinese indipendente». È quanto ha dichiarato l’ex primo ministro libanese, Rafik Hariri, citato dal sito web del quotidiano Daily Star.
15.45 – Quattro razzi grad lanciati contro Israele. Tre sicuramente intercettati da Iron Dome.
15.43 – Fouzi Barhoum, portavoce di Hamas: «Stiamo combattendo una guerra aperta con Israele, quella in corso a Gaza un conflitto vero. Siamo in una guerra aperta, lanciata dal nemico con i suoi carri armati e i suoi caccia. Israele è responsabile di questa guerra e ha deciso di iniziarla ma non potrà decidere di fermarla». L’attacco di ieri di Israele è arrivato dopo che Hamas per quattro giorni ha sparato razzi sulle città del sud di Israele.
15.32 – Mark Regev, portavoce di Netanyahu: «Continueremo a colpire la macchina militare di Hamas, faremo uno sforzo supremo per impedire che civili rimangano coinvolti. Purtroppo Hamas costruisce le sue postazioni vicino o anche dentro le case dei civili stessi».
15.28 – «L’Alto Commissariato per i diritti umani è diventato muto?». Ad avanzare la domanda è il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Ygal Palmor, ricordando che «dall’inizio del 2012 più di 800 razzi sono stati sparati dall’area controllata da Hamas sulle città israeliane, più di 200 solo dall’ultimo fine settimana». Palmor ha ricordato che «le vite di un milione di israeliani sono sotto minaccia e e la vita di ogni giorno nel sud di Israele è stata violentemente interrotta. I bambini non hanno potuto andare a scuola; i civili hanno dormito nei rifugi. Solo questa mattina, 3 cittadini israeliani sono stati uccisi a casa loro a Kiryat Malachi, quando un razzo di Hamas ha colpito il loro palazzo. Questa è stata l’amara realtà di un settimo della popolazione israeliana nei pochi anni trascorsi. L’attività terroristica è condotta da Hamas e da altre organizzazioni che operano sotto la sua protezione. Anche gli israeliani godono dei diritti umani».
15.26 – Dopo Egitto, Qatar, Sudan, Turchia, Marocco e Russia, dunque, anche la Tunisia condanna Israele. Ferma la difesa di Tel Aviv da parte della Gran Bretagna.
15.23 – Il governo tunisino ha condannato l’uccisione di Ahmed al-Jaabari, sottolineando come l’aggressione israeliana «contraddica tutte le convenzioni internazionali e i diritti umani». Un comunicato del governo di Tunisi spiega poi che la Tunisia ha chiesto alla comunità internazionale «di costringere Israele a interrompere le ostilità contro il popolo palestinese disarmato».
15.15 – Le agenzie italiane confermano: il numero dei morti è salito a 18.
15.10 – Il presidente sudanese Omar al-Bashir ha condannato i raid israeliani su Gaza, chiedendo alle nazioni arabe e islamiche di unirsi di fronte a questa aggressione. «I nostri fratelli a Gaza sono esposti a un’aggressione sionista», ha detto alla Conferenza generale del Movimento islamico in corso in Sudan. «Tutte le nazioni islamiche sostengano i nostri fratelli a Gaza. Non ci siano dubbi che la vittoria arriverà presto. Dobbiamo guardare alle promesse derivanti dai grandi cambiamenti nel nostro mondo arabo e islamico».
15.05 – Netanyahu: «È importante capire che non c’è simmetria morale tra i terroristi a Gaza e Israele. Loro ci sparano e ci attaccano e poi si nascondono dietro i civili palestinesi. Hamas cerca di colpire i nostri bambini deliberatamente e deliberatamente mette i razzi di fianco ai suoi bambini. Israele farà tutto quello che è in suo potere per evitare vittime civili ma non tolleriamo ulteriori attacchi».
15 – Netanyahu: «Israele non può tollerare questa situazione, Hamas dal 2005 ha sparato migliaia di razzi contro la nostra gente. E i depositi dei razzi sono appostati volontariamente dove vivono le persone, vicino alle case, alle scuole. Nelle ultime 24 ore 200 razzi hanno colpito Israele».
14.58 – Parla il premier israeliano Benjamin Netanyahu: «Israele continuerà a intraprendere tutte le azioni necessarie per difendere i propri cittadini».
14.55 – «È un momento molto preoccupante»: lo ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi, commentando l’attuale escalation delle tensioni tra israeliani e palestinesi. «È necessaria e urgente un’azione che riduca le tensioni, dia sicurezza a Israele e restituisca un minimo di tranquillità alla Striscia di Gaza».
14.52 – Egitto proclama stato massimo di allerta
14.50 – Sono 220 i razzi lanciati da Hamas contro Israele dall’inizio della missione “Pillar of Defense”.
14.45 – Tre razzi colpiscono Shaar Hanegev, nessun ferito.
14.30 – Sono tre i militari israeliani feriti stamattina da un razzo vicino al confine tra Israele e la Striscia di Gaza. Uno di loro, ha riferito una fonte militare all’agenzia Xinhua, sarebbe in gravi condizioni. La dinamica dell’attacco non è ancora stata chiarita, ma si tratta comunque dei primi militari israeliani feriti da quando è stata lanciata l’operazione Pilastro della Difesa contro Hamas.
14.25 – Secondo TMNews sarebbero morti nei raid di stamattina di Israele altri due palestinesi. I morti nel conflitto salgono a 18.
14.22 – Shimon Peres, presidente israeliano: «Né i cittadini di Gaza né i musulmani sono nostri nemici: solo i terroristi sono nostri nemici».
14.18 – L’esercito egiziano ha inviato nuove truppe nella penisola del Sinai e ha rafforzato i controlli delle guardie lungo la frontiera con Israele. Lo riferisce la tv libanese “al Maiadin”. Intanto, secondo il giornale egiziano “al Wafd”, nella penisola del Sinai anche i gruppi jihadisti islamici si stanno preparando a compiere attacchi contro il territorio israeliano. «I jihadisti preparano azioni in risposta ai raid aerei su Gaza», ha spiegato una fonte dei gruppi islamici locali.
14.15 – Tre israeliani sono rimasti feriti da un colpo di mortaio esploso a Eshkol.
14.10 – L’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) per voce di uno dei suoi più autorevoli membri, Anan Ashrawi, ha condannato fermamente l’escalation di violenza degli ultimi giorni a Gaza: «L’ultima campagna militare israeliana contro la popolazione di Gaza è una palese provocazione ed è contraria al diritto internazionale e umanitario. Israele ha un ordine del giorno per la guerra, ma non per la pace».
13.43 – Gershon Baskin, pacifista israeliano: «Uccidere Ahmed Jabari, il capo dell’ala militare di Hamas, è stato un errore perché era in corso una trattativa per stabilire una tregua permanente con Israele».
13.35 – Le autorità egiziane hanno aperto in modo permanente il valico di Rafah con la Striscia di Gaza dopo i raid aerei condotti da Israele. Una fonte dell’esercito egiziano ha spiegato all’agenzia di stampa Dpa a condizione di anonimato che le autorità del Cairo hanno deciso ieri di aprire il valico di Rafah e di sospendere tutte le vacanze chieste da coloro che lavorano al valico. La fonte militare ha aggiunto che il valico è stato quindi aperto ed è pronto a ricevere i palestinesi feriti, in modo da poterli trasferire all’ospedale generale di Al-Arish.
13.33 –Ministro turco degli Esteri, Ahmet Davutoglu: «La Turchia intraprenderà le mosse necessarie presso le istituzioni internazionali contro la posizione aggressiva di Israele e i suoi raid a Gaza».
13.30 – Israele è deciso ad andare avanti nell’offensiva su Gaza fino a quando Hamas non capirà che un livello di lanci di razzi contro il territorio israeliano come quello degli ultimi mesi è inaccettabile. Lo ha detto all’Ansa l’ambasciatore dello Stato ebraico a Roma, Naor Gilon. «L’obiettivo è rendere chiaro all’altra parte che così non si può andare avanti, speriamo che capiscano presto, altrimenti dovremo agire più a lungo e più in profondità».
13.25 – Amnesty International: «Israele e i militanti palestinesi devono fare un passo indietro per proteggere le vite dei civili».
13.18 – Terminato a Gaza il funerale di Ahmed al-Jabari (nella foto), il comandante delle brigate al-Qassam, braccio militare di Hamas, ucciso ieri da un raid israeliano.
13.16 – Patriarcato latino di Gerusalemme: «Solidarietà a tutte le vittime che sono al centro dei nostri pensieri e delle nostre preghiere. Preghiamo per tutti coloro che hanno responsabilità in questa situazione affinché non cedano all’odio».
13.13 – Patriarcato latino di Gerusalemme: «Profonda inquietudine davanti all’escalation della tensione tra Gaza e Israele. La violenza non porta nessuna utilità nella crisi. Solo una collaborazione internazionale potrà trovare una soluzione al conflitto».
13.10 – Sei razzi sparati da Hamas sono esplosi in campo aperto e disabitato nel Eshkol Regional Council.
13.05 – Dall’inizio dell’operazione Pillar of Defense Israele ha colpito 100 obiettivi nella Striscia di Gaza.
13 – Ancora Mashaal (Hamas): «Israele sta testando l’Egitto e gli altri Stati arabi per vedere come reagiscono dopo la Primavera araba. Mi aspetto che l’Egitto adotti una nuova politica».
12.53 – Ministro degli Esteri Marocco: «Consideriamo inaccettabile questa pericolosa escalation, il proseguo di questi attacchi può avere conseguenze disastrose sulla sicurezza e la stabilità della regione».
12. 50 – Un pallottola sparata dalla Siria è caduta vicino a un avamposto dell’esercito israeliano sulle Alture del Golan. Lo ha annunciato un portavoce dell’esercito israeliano, Avital Leibovich, precisando che si è trattato di «una pallottola vagante». «Per quello che ci riguarda – ha aggiunto – è una questione interna siriana. (La pallottola, ndr) non ha colpito alcun obiettivo, non ha causato danni né feriti».
12.48 – Ancora Mashaal (Hamas): «La presenza di Israele nella terra palestinese ha i giorni contati. La battaglia contro Israele è lunga».
12.45 – In piazza Tahrir, al Cairo, è in corso una manifestazione a sostegno del popolo palestinese contro gli attacchi di Israele. I Fratelli Musulmani hanno annunciato altre due proteste nel pomeriggio e domattina.
12.43 – Ministro degli esteri britannico Hague: «La principale responsabilità della nuova crisi tra Gaza e Israele è di Hamas, che dovrebbe cessare immediatamente i lanci di razzi. È imperativo evitare il rischio di una spirale di violenza».
12.37 – Il capo dell’ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal, ha annunciato oggi durante una conferenza stampa in Sudan con i vertici dei Fratelli Musulmani nel mondo che il suo movimento vuole «proseguire sulla via della jihad fino alla liberazione di Gerusalemme».
12.35 – «I raid israeliani su Gaza sono sproporzionati» ha detto il portavoce del ministro degli Esteri Lukashevich.
12.30 – Ministro degli Esteri britannico Hague: «Sono molto preoccupato per la situazione a Gaza e nel sud di Israele e sono profondamente dispiaciuto per la perdita di vite civili su entrambi i lati»
12.20 – Due razzi esplodono in un campo disabitato nel sud di Israele. Barak, ministro difesa israeliano: «Siamo nel mezzo di una battaglia. Non so se sarà breve, ma siamo determinati a farli smettere».
12 – Da ieri, secondo Haaretz, 198 razzi sono già stati sparati sulle città del sud di Israele. 48 sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome.
11.30 – Il presidente egiziano Mohamed Morsi ha attaccato Israele stamattina in un programma televisivo: «Siamo vicino al popolo palestinese, non accettiamo l’aggressione israeliana nella Strscia. Gli israeliani devono capire che questo comportamento rischia di destabilizzare la regione».
11 – Il primo ministro del Qatar Sheikh Hamad bin Jassem al-Thani ha accusato Israele per i raid aerei sulla Striscia di Gaza e dichiarato: «Questo attacco non deve restare inpunito. Noi rigettiamo estremismo e terrorismo ma questi attacchi irresponsabilie ingiustificati devono essere condannati dal mondo».
10 – Migliaia a Gaza si riuniscono per il funerale di Ahmed Ahmed al-Jabari, ucciso ieri a Gaza da un raid israeliano, in cui sono morte altre otto persone.
9 – Inviato di Israele alle Nazioni Unite: «Non giocheremo alla roulette russa con le vite dei cittadini israeliani». Il cessate il fuoco è ancora lontano.
8 – Tre israeliani uccisi da un razzo che colpisce un palazzo a Kiryat Malakhi, tre feriti.
7 – Il sistema di difesa missilistico Iron Dome intercetta razzi provenienti da Gaza e diretti a Be’er Sheva. Le sirene di allarme anti-razzo suonano anche a Ashkelon e Asdod.
6 – L’aviazione israeliana (Iaf) distribuisce volantini a Gaza chiedendo alla gente di allontanarsi dai depositi di armi e razzi, per evitare vittime civili.
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