La cultura scientifica è in crisi. Le facoltà di fisica, chimica, matematica abbassano le tasse per far fronte al calo di iscrizioni. I ragazzi italiani, si dice, non si appassionano più alle discipline esatte. E la tendenza non è solo nostrana. Forse allora vale la pena ricominciare dal principio. Domandarsi che cosa siano, davvero, le scienze, da quale avventura della ragione umana abbiano origine. è quel che fa un prezioso volume da poco edito da Marietti. Nell’intervento introduttivo Marco Bersanelli, astrofisico, spiega che «l’approccio scientifico, per potersi mantenere, necessita di uno sguardo al mondo materiale allenato a cogliere ogni suo aspetto come “dato”, emergenza di una realtà ordinata splendida e misteriosa, la quale è l’oggetto ultimo della tensione conoscitiva». I saggi che seguono tracciano i passi di un possibile ritorno a una vera educazione scientifica. Che non ha nulla a che vedere – spiega Mario Gargantini – con la moltiplicazione delle informazioni (anche se queste aiutano), ma con l’avvio dei ragazzi a guardare con stupore la bellezza delle cose, e a porsi davanti a loro con una domanda accanita. Non mancano esempi in atto di come a scuola insegnanti appassionati e competenti possano fare molto.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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Emanuele Boffi