La Santa Sede e il Governatorato del Vaticano hanno presentato i bilanci del 2012: nonostante la crisi si sia fatta sentire, sono positivi e in attivo. I dati sono stati presentati nella riunione del Consiglio di cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, svoltasi il 2 e il 3 luglio.
BILANCI IN ATTIVO. Come si legge nel comunicato, «il Bilancio consuntivo consolidato della Santa Sede per l’anno 2012 chiude con un utile di 2.185.622, grazie soprattutto al buon rendimento della gestione finanziaria». Per quanto riguarda il Governatorato, invece, «il consuntivo 2012, che comunque ha risentito del clima economico mondiale, si è chiuso con un attivo di 23.079.800, in aumento di più di un milione rispetto a quello dell’anno precedente. Al 31 dicembre u.s. risultavano impiegate 1.936 persone».
OBOLO DI SAN PIETRO. A causa della crisi è diminuito l’Obolo di San Pietro, cioè le offerte dei fedeli a sostegno della carità del Santo Padre. «È passato da USD 69.711.722,76 del 2011 a USD 65.922.637,08. Il contributo in base al can. 1271 CIC, che corrisponde sostegno economico prestato dalle circoscrizioni ecclesiastiche di tutto mondo per il mantenimento del servizio che la Curia Romana presta alla Chiesa universale, è passato da UDS 32.128.675,91, del 2011, a USD 28.303.239,28, con un calo dell’11,91%».
IMU. Il bilancio sfata anche un grande mito sulla Chiesa, quello secondo cui non pagherebbe l’Imu. Nel comunicato si specifica: «Tra i capitoli di spesa più impegnativi si annoverano quelli relativi al costo del personale che, al 31 dicembre u.s., contava 2.823 unità, ai mezzi di comunicazione sociali, considerati nel loro complesso ed al pagamento delle nuove tasse che gravano sugli immobili (IMU), risultate in aumento per 5.000.000 rispetto al passato».