Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1, ha selezionato per Tempi le notizie più interessanti della giornata: «Il Vaticano è prudente, ha una responsabilità diplomatica grande, quindi non si espone sul caso Ruby; Bagnasco parlerà in merito il 24 gennaio; ritengo che lo stile di vita di Berlusconi sia incompatibile con il decoro che ci si aspetta da un presidente del Consiglio».
Che cosa pensa e come si muoverà la Chiesa rispetto al caso Ruby? Giornali come Repubblica scrivono che presto si pentirà di avere appoggiato Berlusconi.
Il Vaticano è prudente, ha una responsabilità diplomatica molto grande. La Cei è consapevole che non si possono applicare valutazioni diverse in ambito privato e pubblico. Ad ogni modo, la Cei non può fare proclami politici. Comunque, vediamo che cosa dirà mons. Angelo Bagnasco il 24 gennaio, quando si pronuncerà anche in merito a questa vicenda.
Sul Giornale Vittorio Messori afferma che «un buon politico donnaiolo è meglio di un cattivo moralista» e Giuliano Ferrara sul Foglio sottolinea che «non c’è un’alternativa seria e responsabile» a Berlusconi e che il premier non ha nulla da farsi perdonare sul piano privato, mentre «sul piano politico deve riguadagnare e riconquistare la fiducia razionale dei suoi amici non servili e non fanatizzati».
Per me non si possono separare le sfere del pubblico e del privato. Le ipotesi di reato sono gravi, lo stile di vita di Berlusconi è incompatibile con il decoro che ci si aspetta da un presidente del Consiglio. La cosa più importante, e la prima che io guardo personalmente quando voto, è il modo di vivere privato di una persona perché è nel privato che uno si comporta per come è veramente.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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