“Sono ormai un Vietnam, le primarie del centrosinistra a Napoli. […] Napoli peggio della Puglia. Con gli sconfitti Ranieri e Oddati, nonché Libero Mancuso di Sel, che avevano denunciato: Cozzolino ha vinto, sì, ma a Miano ha preso il 90 per cento dei voti, come dire uno che vota per lui ogni 31 secondi, e lo stesso a Secondigliano. Aree degradate, dove è facile comprare i voti: preferenze vendute con quotazioni tra i 5 e i 20 euro” (Stampa, p. 7).
Le primarie del Partito democratico si sono svolte il 23 gennaio a Napoli e hanno visto la vittoria di Andrea Cozzolino, bassoliniano che ha preso 16.358 preferenze contro le 15.137 di Umberto Ranieri. Subito dopo i risultati, sono arrivate anche le accuse di brogli, a causa di alcune anomalie, come, ad esempio, consiglieri di zona del Pdl che votavano per il Pd.
“Per non dire di Veltroni che aveva scosso la testa in tv, «troppi cinesi in coda, ma a Napoli i cinesi sono tutti democratici?». Poi lo sconfitto Umberto Ranieri chiede di annullare il risultato […] e il Pd non sa che pesci prendere. «Situazione insostenibile» decreta Bersani” (Stampa, p. 7).
“A togliere al Pd le castagne dal fuoco sarà forse invece Roberto Saviano: il miglior candidato sindaco a Napoli è Raffaele Cantone, massimo magistrato anti-casalesi. Perché, dice, «si sono denunciati brogli e voti di scambio in molte zone di Napoli, e invece il Pd deve essere al di sopra di ogni sospetto». Che bell’idea. «Sarebbe un’ottima soluzione, così si azzerano tutte le diatribe, però nessuno di noi sa come la pensi Cantone, adesso», dice Franceschini. […] Il tempo si è fatto breve, bisogna decidere entro sabato.