I democratici manifestanti della “Nuit Debout” (notte in piedi, ndr) hanno insultato e cacciato il filosofo Alain Finkielkraut. Da due settimane si riuniscono a Parigi, a Place de la République, centinaia di giovani e meno giovani per criticare da sinistra il governo socialista di François Hollande con la sua riforma del lavoro, e promuovere una nuova «democrazia partecipativa».
IL MOVIMENTO. I giornali francesi, così come molti membri del governo, li hanno incensati a tal punto che l'”immortale” dell’Academie française, grande critico del multiculturalismo, ha voluto «andare a vedere con i miei occhi». Ecco perché il 16 aprile si è presentato con sua moglie nella piazza che si ispira a movimenti come “Occupy” o “Indignados” e che ha in personaggi come l’ex ministro greco delle Finanze, Yanis Varoufakis, i suoi modelli di riferimento.
CHI È IL FASCISTA? Nei numerosi filmati circolati su internet, si vede che il filosofo viene aggredito e insultato solamente per la sua presenza: «vattene», «fascista», «povero coglione», «vaffanculo», «verme», «sporco ebreo» e così via. Allontanato, alle televisioni che lo intervistano, risponde seccamente: «Non volevo neanche parlare ma conoscere il movimento. Sono stato espulso da una piazza che pretende di essere il regno della democrazia e del pluralismo. Dunque questa democrazia è una menzogna, questo pluralismo è falso».