Protesta con la scuola per il libro «pornografico» assegnato alla figlia 14enne. Ma finisce in manette
È rimasto sconcertato da una lettura assegnata dagli insegnanti alla figlia quattordicenne, da lui ritenuta pornografica, ha protestato per questo con la scuola ma si è ritrovato in manette. Arrestato. È la vicenda paradossale accaduta qualche giorno fa negli Stati Uniti, più precisamente a Gilford, New Hampshire.
LA RIUNIONE. Baer – che ora accusa apertamente le autorità di Gilford di avere organizzato il suo arresto – è giunto alla scuola con gli altri genitori e si è accorto che nell’aula, oltre ai dirigenti dell’istituto e ai rappresentanti del distretto scolastico, era presente, cosa insolita, anche un ufficiale di polizia. All’incontro gli insegnanti hanno spiegato che il libro di Jodi Picoult era già stato proposto in passato agli studenti per mettere a tema con loro la questione delle sparatorie nelle scuole americane (a quanto pare la storia inizia proprio con una strage in una high school del New Hampshire). Questa volta però, hanno aggiunto scusandosi, i genitori non sono stati avvisati. E come mai alla fine Baer si è ritrovato in manette? Per capire come sono andate le cose basta guardare il video riproposto qui sotto, pubblicato su Youtube da Josh Youssef.
IL VIDEO. Nel video si vede che durante la riunione Baer interviene per spiegare che secondo lui il libro è pornografico e dunque non è adatto ai ragazzini come sua figlia. Il suo intervento, però, “sfora” i due minuti di tempo concessi ai partecipanti e viene interrotto. Ma quando l’uomo sente un altro genitore sostenere che i contenuti del romanzo affrontano un problema reale, cerca di intervenire di nuovo per rispondergli. Alla richiesta di rispettare le opinioni altrui Baer ribatte: «Io rispetto mia figlia». A quel punto il poliziotto presente alla riunione gli ingiunge di allontanarsi e lui gli chiede provocatoriamente: «Perché non mi arresta?». E quello lo arresta per davvero.
RISCHIO SANZIONE. L’arresto per «comportamento turbolento» però non ha fermato la battaglia di Baer, che ora rischia anche una multa fino a 1.200 dollari. «Non ci sono ragioni per cui accettare una cosa simile. È semplicemente incredibile che la scuola assuma questo come materiale per la lettura», ha ribadito l’uomo ricordando che lo stesso preside della Gilford High School gli aveva confessato il proprio imbarazzo quando gli aveva letto la sequenza in questione. Baer ha poi annunciato che contesterà il fermo subìto appellandosi al Primo emendamento della Costituzione americana sulla libertà di espressione. Quanto alla figlia Marina, ha detto agli insegnanti: «Ho visto che avete fatto arrestare mio padre per aver violato la regola dei due minuti. Non mi fido più di voi e qui non mi sento sicura».
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13 commenti
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La pornografia divulgata tra i minorenni e’ il preambolo della pedofilia.
hanno arrestato la persona sbagliata
Vista la piega che stanno prendendo le cose, è già tanto che non gli abbiano tolto la patria potestà. Ma non si può mai dire…
c’è da dire che “l’ammanettamento” è pressi comune negli stati uniti ogni qual volta un cittadino si mette a discutere con un pubblico ufficiale.
E’ una diversa filosofia, semplicemente con un agente non discuti: se ti dice “esci dall’edificio” devi uscire, punto.
Ad un italiano può sembrare strano, ma certamente non più strano di agenti che scortano un calciatore per discutere con “Genny ‘a carogna” se far partire una manifestazione sportiva o no.
E questo non toglie che comunque rimangono uno dei paesi più garantisti al mondo, oltre che liberali: gli stessi agenti che ti ammanettano se non fai quello che ti dicono sono tenuti a proteggerti e garantirti la possibilità di andare in piazza a sostenere il “Klu klux clan”, slogan razzisti compresi.
E sono tenuti a farlo anche se sono di colore e il nonno è finito appeso ad un albero.
Sta di fatto che questa intransigenza colpisce con uan certa severità oppositori pacifici del politicamente corretto: come quando, in Francia, hanno arrestato e messo in galera un apdre di famiglia – tradizionale – che indossava una maglietta Manif pour Tous; si caricano di botte pacifiche manifestazioni anti-matrimonio gay che non provocano nessuno, mentre i Gay Pride che oltraggiano e provocano chiunque venga tacciato di omofobia possono svlogersi senza incidenti e anzi, quando qualcuno mostra cartelli o magliette a favore della famiglia tradizionale, i manifestanti aggrediscono nell’indifferenza generale; in Spagna, Argentina e altrove si assiste a profanazioni di chiese in pieno giorno, interruzioni di cerimonie religiose, manifestazioni di ostilità e dileggio di processioni di fedeli senza che nessuno intervenga per impedirlo. Non sembra che queste cose scandalizzino o suscitino il garantismo di gente, di solito, così permalosa, che mette sotto accusa un po’ tutto ritenendosi provocata dall’uso di terribli attentanti all’incolumità del proprio sistema nervoso e devastanti minacce alla propria libertà nei biechi servi della prevaricazione di genere quali i famigerati cognomi “lui”, “lei”; o gli assolutistici articoli “il” e “la”, per non dire di certe desinenze infrequentabili e indicibili. Ecco perché un padre ammanettato per difendere il proprio diritto a esigere per la figlia un’educazione in contrasto con i propri principi non sembra, comunque, né una novità né un buon segno dello stato di salute di libertà e democrazia, in America e altrove.
Mi scusi degli errori di battitura: e naturalmente, invece che ‘cognomi’, si legga ‘pronomi.’
dici bene andre, a proporzionare il contenuto in base all’età, e soprattutta alla maggiore o minore e tà dei ragazzi.
e questo, come il caso della Mazzucco, non è il caso.
Al solito, è difficile giudicare.
“Il nome della Rosa” l’ho letto in prima liceo (14 anni), ancora una volta su consiglio di una insegnante.
Fra le 500 e rotte pagine c’è anche la narrazione del rapporto carnale di Adso da Melk con la povera valligiana che finirà al rogo. Il passo è più o meno “scandaloso” come il paragrafo del libro di cui si parla.
Lo censurerebbe?
Io no.
Quanto al libro della Mazzucco l’avrei riservato solo a ragazzi di quinta: fra 14 e 18 anni c’è una enorme differenza di maturità.
Beh, non paragoniamo Eco alla Mazzucco (che ha pure rubato il premio Strega).
Eppoi anche il nome della Rosa andrebbe letto + avanti, non e’ scritto per 14enni.Tra l’altro racconta un bel po’ di fandonie storiche..
Comunque stiamo perdendo il senso del bello e dell’arte, se non c’e’ una scena di sesso non si vende.
Perfino “Studio aperto” mostra le tette al pomeriggio, per alzare l’audience. Che tristezza…
A casa conservo ancora una copia de “il buio oltre la siepe” (To Kill a Mockingbird), lo lessi su indicazione dell’insegnante nientemeno che in quinta elementare.
L’argomento principale è la discriminazione razziale: un ragazzo di colore è accusato di stupro di una donna bianca; un avvocato, Atticus, si accolla la difesa e le vicende sono narrate attraverso gli occhi della figlia preadolescente.
Solo anni dopo, rileggendolo e prestando attenzione alle note in prefazione, mi sono accorto che era una versione censurata in acuni passi appositamente preparata per i ragazzi adolescenti delle scuole medie.
Questo per dire che si può far leggere un libro “impegnativo” nelle tematiche senza intaccare la potenza del messaggio proposto dall’autore ma rispettando anche i tempi dei ragazzi.
Sarebbe bene avere queste accortezze quando si propongono taluni libri a ragazzi adolescenti, più o meno sotto i 15 anni.
Ci sono poi libri incensurabili, ma di indubbio valore culturale.
Un esempio è “Porci con le ali”, di Lidia Ravera.
Un cattolico potrebbe considerarlo un mucchio di pornografia mal scritta, ma è innegabile che descrive abbastanza bene il clima culturale in cui erano immersi i ragazzi adolescenti degli anni 70, divisi fra ideali politici, libertà ribelle (anche nella sessualità) e le angosce tipiche degli adolescenti di ogni epoca.
Censurarlo in singoli passaggi non avrebbe senso, o lo si legge o no.
Non lo farei certamente leggere in prima media, ma se un insegnate lo proponesse a ragazzi di quinta (18/19 anni) non ci troverei nulla di strano.
caro giorgio, molto presto bisognerà trovarne tante di parole da dire, pena soccombere a questa follia.
America, patria della libertà…perduta