Le date del debutto sono 24, 25 e 26 giugno al teatro Manzoni di Monza. Lì, per la prima volta, sarà rappresentato lo Stalin di Eugenio Corti. L’idea è venuta a un giovane attore e regista milanese, Andrea Carabelli, che ha alle spalle già importanti esperienze con Sandro Lombardi e Federico Tiezzi. Al suo progetto – prodotto dal Teatro degli Incamminati – hanno aderito con entusiasmo Franco Branciaroli (che impersonerà Stalin) e altri importanti attori professionisti, «provenienti – spiega Carabelli – dalle più diverse esperienze. Sono Andrea Soffiantini, Cinzia Spanò, Federico Vanni, Marino Zerbin, Claudio Lobbia, Paolo Cosenza, Giovanni Franzoni».
A loro si affiancheranno 23 studenti del liceo Don Gnocchi di Carate Brianza (Mb) che, sotto la guida del maestro Carabelli, eseguono settimanalmente lavori su testi teatrali, «ma non per diventare attori, bensì per approfondire degli aspetti di quello che già studiano sui banchi di scuola». Questa volta, però, sul palco saliranno anche loro. «Da mesi ci stiamo impegnando a sviscerare il testo. Abbiamo letto Solzenicyn, Solomon, il rapporto Krusciov e le biografie di Stalin».
Le scene sono curate da Roberto Abbiati, le musiche originali sono state composte da Alessandro Nidi, «un compositore che ha lavorato anche con Battiato e Dalla». Le coreografie sono di Teodoro Bonci Del Bene, esperto di linguaggio del combattimento teatrale, che «da mesi sta educando i ragazzi a eseguire esercizi ginnici per riprodurre le parate del regime sovietico». Le ragazze, invece, canteranno nel coro, guidate dalla cantante russa Dina Perekhodko, voce solista.