Più di 2,2 milioni di bambini in fuga dalla Siria. L’80 per cento non va più a scuola
Secondo un rapporto dell’Unhcr oltre 2,2 milioni di bambini siriani sono stati costretti negli ultimi tre anni di guerra a fuggire all’estero, e molti loro non vanno a scuola perché sono costretti a lavorare per aiutare le proprie numerose famiglie. È il drammatico resoconto del rapporto dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati reso pubblico oggi.
L’80 PER CENTO NON VA A SCUOLA. Secondo l’Unhcr, più di 11 mila bambini sono morti in Siria nei combattimenti. Il paese che ha accolto più siriani è il confinante Libano, dove ci sono 385mila minorenni e dove si calcola che i siriani profughi in età scolare abbiano superato i coetanei libanesi. Tuttavia, l’80 per cento di questi bambini siriani non va a scuola. Una delle ragioni sta nel fatto che il sistema scolastico libanese è come risultato “ingolfato” da questa fuga massiccia, e nemmeno il ricorso a turni pomeridiani ha permesso di garantire gli studi a tutti. Ma il motivo principale dell’abbandono scolastico è che la maggiorparte dei piccoli siriani è costretta, per ragioni economiche, a lavorare per contribuire al mantenimento delle famiglie numerose: i bambini sono occupati, con paghe misere da 3 o 4 dollari al giorno, in negozi, campi o nell’edilizia.
SITUAZIONE DRAMMATICA. Anche in Giordania, altro paese che ha ospitato un alto numero di profughi siriani, molti dei 291 mila bambini siriani non va a scuola. L’Unhcr segnala tra le cause dell’abbandono scolastico anche gli shock vissuti dai bambini per la guerra. Molti dei piccoli profughi ha visto con i propri occhi le proprie famiglie uccise, o è stato costretto a vedere le atrocità dei campi di accoglienza. Per questi traumi i bambini hanno spesso paura anche di uscire da soli, e rimangono nei campi o negli appartamenti. L’Unhcr ha evidenziato di aver ricevuto sino ad oggi solo il 32 per cento delle risorse necessarie (700 mila dollari) per coprire i bisogni del 2013 nel solo Libano e ha denunciato che la situazione è destinata a peggiorare, dato che la diplomazia non è riuscita ad ottenere alcuna tregua.
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